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Costa adriatica, deflagra frammento di Cometa

L’esplosione del frammento di cometa è avvenuto a 38 chilometri di altezza sulla costa marchigiana, all’altezza di Civitanova Marche. Lo spettacolo è stato visibile da gran parte d’Italia, dal Veneto sino alle regioni del Sud del Paese

Oggetto che entra in contatto con l'atmosfera terrestre.
Oggetto che entra in contatto con l’atmosfera terrestre.

La traiettoria della meteora è stata perfettamente ricostruita dal programma Prisma, la rete italiana per l’osservazione delle meteore in cielo. Vi partecipano ricercatori dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e di molte università, astrofili e Osservatori Astronomici e Meteorologici regionali e locali.

La traiettoria di IT20201106T164919 ricostruita da PRISMA tramite i dati di Caserta e Civitanova Marche e visualizzata con Google Earth.

Due delle telecamere di Prisma, quella di Caserta e quella di Civitanova Marche, hanno ripreso in real time la meteora luminosa alle ore 17:46 del 6 novembre. Il bolide era bianco all’inizio, per poi trasformarsi in una palla arancione nella disintegrazione finale in atmosfera.

Scoperta origine cometaria

Sulla base delle informazioni raccolte dalle telecamere di Prisma, non vi sarebbero frammenti sopravvissuti all’impatto con l’atmosfera. Nulla è giunto al suolo, o meglio, sul mare. Oltre alla traiettoria, è stata ricostruita anche l’orbita originale dell’oggetto celeste, da cui si è potuta appurare l’origine cometaria.

Pur essendo entrato in atmosfera a velocità moderata, l’oggetto celeste non è sopravvissuto alla caduta. Il bolide ha seguito una traiettoria da Sud-Est verso Nord-Ovest, inclinata di circa 41 gradi rispetto alla superficie terrestre, muovendosi dal mare Adriatico verso la costa marchigiana.

Le telecamere di Prisma hanno iniziato a riprendere l’evento quando il bolide era a 69 chilometri di quota. L’ingresso nell’atmosfera è avvenuto con una velocità di 16,5 chilometri al secondo. Dopo avere percorso circa 47 chilometri in poco più di 4 secondi, l’oggetto si è estinto a 38 chilometri d’altezza.

Nel momento finale dell’esplosione, la meteora si muoveva a 8 chilometri al secondo. Il rallentamento di velocità registrato dalle telecamere sarebbe dovuto alla fisiologica frenata causata dall’attrito con l’atmosfera.

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