Manca ormai poco a quello che sarà un autentico ribaltone meteo in grande stile, per l’arrivo improvviso di una massa d’aria molto fredda artica e poi continentale sull’Italia ad iniziare dalla serata di domenica, ma con massimi effetti tra le giornata di lunedì e mercoledì.
La colata d’aria artica continentale farà piombare il vero inverno su oltre mezza Europa e poi sull’Italia. I ritorni d’inverno a fine marzo non sono rari, ma questo rischia di risultare eccezionale. Tra l’altro quest’irruzione intensa non solo avviene in piena primavera, ma giunge dopo un inverno che non si è visto.
NEVE in arrivo a bassa quota, anche in pianura: le prime proiezioni meteo
Una retrogressione d’aria gelida di questa portata mancava dal febbraio del 2018, quando ci furono nevicate anche eccezionali, che colpirono persino Roma e Napoli. Insomma, ci sono tutti gli ingredienti per assistere ad un grande evento, seppure in uno scenario surreale a causa dell’emergenza coronavirus.
Vediamo quindi nel dettaglio come avverrà questo brusco raffreddamento: il fiume d’aria fredda irromperà nel corso di domenica a partire dal Nord-Est dell’Italia sotto forma della classica Bora rafficosa a Trieste, mentre il Grecale e i venti orientali irromperanno sull’Alto Adriatico e poi in Val Padana.
INVERNO pronto all’assalto: tracollo termico anche di 10-15 gradi in meno
In avvio di settimana gran parte del Paese sarà sotto scacco del flusso rigido dai Balcani, con qualche nevicata a bassa quota. Quella che arriverà fin sull’Italia, ribadiamo, sarà aria molto fredda direttamente dall’Artico Russo e che quindi sarà di tipo continentale, rigida nei bassi strati come mai accaduto in tutto l’inverno.
Il crollo delle temperature sarà dell’ordine dei 10-15 gradi rispetto agli ultimi giorni caratterizzati dal tepore primaverile, ma il raffreddamento sarà avvertito in misura anche maggiore per via dei venti di Bora e Grecale che spireranno sostenuti, aumentando pertanto la percezione di clima rigido.
La fase clou del freddo dovrebbe aversi martedì e purtroppo potrebbero aversi ripercussioni anche molto dannose, in quanto ci sarà la possibilità di gelate non solo sui rilievi, ma anche sulle pianure e sulle valli. Considerato il risveglio vegetativo primaverile quest’anno anticipato per il tepore, si rischia il disastro.
Rammentiamo che le previsioni meteo con validità sino a 5 giorni hanno una maggiore affidabilità, mentre questa decresce man mano che ci allontaniamo nel tempo.
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Pubblicato da Mauro Meloni