Questo avvio di primavera è caratterizzato dall’alternarsi di fasi climatiche estreme e in questo caso non è affatto un’esagerazione. Siamo reduci dal caldo anomalo, con temperature persino estive e numerosi record stabiliti soprattutto su molte nazioni dell’Europa Centro-Settentrionale.
Adesso la situazione è già in parte cambiata, ma invece di riportarsi alla normalità si passa direttamente da un estremo all’altro. Un primo impulso freddo ed instabile sta riportando verso il basso le temperature anche sull’Italia.
In alcuni settori della nostra Penisola si stanno andando a perdere fino a 10 gradi, se non oltre, rispetto ai valori termici molto elevati dei giorni appena passati. Il raffreddamento sarà maggiore sulle aree montuose e sui versanti adriatici, meglio esposti a questo primo afflusso di correnti fredde nord-orientali.
Tornerà quindi un pizzico d’inverno tra la Pasqua e la Pasquetta, con anche qualche fiocco di neve a quote medie in Appennino. Questo raffreddamento sarà però ancora nulla rispetto a quello, ben più incisivo, che interverrà subito dopo le festività.
Un nuovo possente fronte artico, sospinto da aria ancora più fredda, determinerà un ulteriore brusco crollo termico nella giornata di martedì al Centro-Nord. Inizialmente rimarrà in attesa il Centro-Sud, dove il raffreddamento si farà evidente a metà settimana.
Questo affondo artico spingerà le temperature molto al di sotto della media, con freddo accentuato dai venti sostenuti settentrionali. Attenzione peraltro anche alle gelate tardive fino a bassa quota o in pianura sul Nord Italia, dove potranno essere favorite dal cielo sereno.
Il colpo di coda d’inverno sarà severo, ma probabilmente non così duraturo come sovente avviene in corrispondenza dei ritorni improvvisi del freddo in primavera. Le temperature dovrebbero infatti risalire rapidamente nella seconda parte della settimana, per riportarsi nella norma del periodo.