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Dinamiche meteo simili al 2003 e 2014 del Vortice Polare: gli effetti

Vortice polare e le dinamiche meteo.

Le attuali dinamiche atmosferiche, ovvero quanto accaduto al Vortice Polare, potrebbero essere paragonate ad altri due Inverni del nuovo millennio. La progressione del riscaldamento dalla sommità della stratosfera, nel tempo, verso i piani bassi – troposfera – potrebbero essere assimilabili a quanto avvenuto nel 2004 e nel 2013.

Il risultato del riscaldamento stratosferico del 2013 in termini di anomalie emisferiche

L’aspetto importante da evidenziare è che il riscaldamento progredisce abbastanza velocemente nella troposfera e può iniziare a influenzare rapidamente le condizioni meteo. Solitamente la propagazione si ferma a circa 100 MB o 150 MB (12-15 km di altitudine). E’ assolutamente normale, considerate che la troposfera è fortemente condizionata da sistema di Alta e Bassa Pressione che in alcuni casi possono deviare/invertire qualsiasi effetto in arrivo dalla stratosfera.

Sia nel 2004 che nel 2013 l’effetto finale si è tradotto con evidenti interferenze delle condizioni meteorologiche. Ciò significa che l’influenza del riscaldamento stratosferico interferisce periodicamente con l’evoluzione meteorologica su scala sub-stagionale, una sorta di ondeggiamento o risonanza.

In questo momento non abbiamo le proiezioni a lunghissimo termine, ma stiamo osservando dinamiche molto simili a quelle del 2004 e del 2013. La propagazione degli impulsi stratosferici non è continua, significa che crea dei contatti con la troposfera a intervalli più o meno regolari. Ciò significa che l’influenza non è sempre una costante, ma periodica.

Nel 2004 il risultato fu un quadro climatico più freddo del normale su gran parte d’Europa, grazie al forte sistema di alta pressione nel Nord Atlantico. Nel 2013 l’Europa subì altre conseguenze, inizialmente un quadro climatico decisamente più mite. In questo momento lo schema barico generale è una sorta di combinazione di entrambi gli anni considerati. Importante è capire cosa avvenne nei 30 giorni successivi: nel 2004 l’Europa settentrionale e centro orientale risultarono più fredde del normale, mentre quella meridionale divenne mite, nel 2013 le temperature diminuirono decisamente in gran parte d’Europa.

Diciamo che da qui a 30 giorni molti modelli vedono un’avanzata del gelo prima sull’Europa orientale, poi su quella centro settentrionale sino alle Isole Britanniche. Il freddo, se non addirittura il gelo, potrebbe estendersi verso sud raggiungendo il Mediterraneo. Ma al momento si tratta di proiezioni che andranno confermate cammin facendo.

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