Secondo il sito meteo.it, tra il 28 e il 29 settembre sul Mediterraneo si abbatterà per la prima volta un uragano di categoria 1 o 2, con venti oltre i 160km/h, che lambirà l’Italia meridionale
By huffingtonpost.it
Potrebbe essere la più grande tempesta del Mediterraneo da quando si raccolgono dati nonché il primo uragano di categoria 1 o 2 della zona: il ciclone Medicane sta per colpire i Paesi dell’area mediterranea e anche l’Italia trema. Mareggiate, burrasche e precipitazioni di entità eccezionale potranno interessare da venerdì 28 settembre la Sicilia e la Calabria ioniche e il basso Adriatico.
Il nome “Medicane” è una fusione tra le parole “Mediterranean” e “Hurricane”, anche se non si tratta di un vero e proprio uragano perché, come sostiene Valentina Acordon, della Società meteorologica italiana, “gli uragani hanno bisogno di strati d’acqua molto caldi, almeno 26 o 27 gradi, profondi decine di metri. Il Mediterraneo raggiunge queste temperature solo in superficie, per cui non può sostenere la formazione di un vero uragano”.
Potrebbero però generarsi forti venti e piogge violente e dal satellite sull’area mediterranea potrà essere visibile anche l’occhio del ciclone. Un fenomeno che raramente si presenta nel Mediterraneo, ma che in questo caso non lo risparmierà. “La zona più colpita sarà quella greca, mentre in Italia il fenomeno interesserà la Sicilia meridionale, con le province di Ragusa e Siracusa e in parte Catania, e le coste calabresi lungo il basso Ionio”, ha spiegato Antonio Sanò, fondatore del sito ilmeteo.it.
La traiettoria, come spesso accade quando si tratta di uragani, risulta imprevedibile: come riporta il sito meteo.it, però, “allo stato attuale sembra che il primo vero Uragano della Storia del mediteranno possa lambire la Sicilia e la Calabria, per poi dirigersi verso la Grecia e l’isola di Creta, dove potrebbe verificarsi un episodio di maltempo di inaudita ed inedita violenza per queste zone del Mediterraneo”.
Il fenomeno è scatenato dal contrasto tra l’aria fredda che soffia da nord est e le temperature alte – tra i 5 e i 6 gradi sopra la media – del bacino del Mediterraneo. “Come ormai accade sempre più spesso, assistiamo a eventi meteo esasperati – aggiunge Sanò -. È l’effetto dell’aumento delle temperature degli ultimi 30 anni, con conseguente riscaldamento di acqua e aria”.