Nella notte tra il 18 ed il 19 gennaio una spettacolare eruzione si è elevata dall’Etna. Due diversi bracci lavici sono emersi dall’area sommitale di quello che è il vulcano più alto d’Europa, che si eleva fino a 3326 metri sopra il livello del mare.
Secondo quanto evidenziato dall’Ingv di Catania, nell’ambito di un’intensa attività stromboliana il primo trabocco di lava dal cratere di Sud-Est si è diretto verso la desertica Valle del Bove, raggiungendo un’altezza di circa 2900 metri sul livello del mare.
Un secondo braccio lavico è stato rilevato dal lato nord dello stesso cratere. Le colate si sono poi raffreddate. L’ampiezza del tremore vulcanico ha fatto registrare un rapido decremento, assieme a quello del tremore infrasonico, passato il picco della spettacolare eruzione dall’Etna.
Il vulcano aveva già fatto registrare altra attività nei giorni scorsi dalla parete Nord e si mostra vivace da settimane. I fumi dell’attività stromboliana sono risultati visibili da Catania e Taormina, ma non hanno provocato disagi all’attività operativa dell’aeroporto.