Un aereo passeggeri, il Boeing 737 Max, è stato centrato lo scorso 15 marzo da un fulmine vicino all’aeroporto internazionale di Tocumen a Panama City. Il velivolo era partito da Los Angeles, quando poi si è imbattuto in una tempesta mentre iniziava la discesa verso la destinazione di Panama City.
Era in atto una pioggia battente nel momento in cui il fulmine ha centrato l’aereo. Entrambi i piloti hanno mantenuto la massima calma, continuando a volare senza alcun tentennamento nonostante il fulmine abbia improvvisamente illuminato il cielo davanti a loro, a circa 30.000 piedi.
Nell’aereo erano presenti 140 passeggeri, ma non c’è stata alcuna conseguenza per nessun. Buona parte di loro non si sono probabilmente nemmeno resi conto dell’accaduto. I due piloti hanno affrontato la tempesta, riuscendo poi a far atterrare l’aereo in sicurezza.
Non è raro che un fulmine colpisca un aereo, anzi è un evento molto più frequente di quanto si creda. I fulmini colpiscono regolarmente ogni aeroplano, una volta l’anno circa (o ogni 1000 ore di volo). E’ rarissima la possibilità di incidenti o danni, in passato dovuti agli incendi al serbatoio.
Il motivo principale della sicurezza rispetto ai fulmini è che gli aeroplani hanno una struttura metallica, cioè conduttrice di elettricità: la corrente scorre sulla superficie della fusoliera e non raggiunge l’interno, proseguendo la sua corsa nel vuoto.
Per questo stesso motivo anche l’auto è considerata un luogo sicuro in cui ripararsi in caso di temporale. Molto più insidiosi e pericolosi possono essere gli impatti degli aerei contro le tempeste di grandine in volo, anche se esistono tanti strumenti a supporto per aggirare tale rischio.