Il centro meteo europeo prospetta un’evoluzione per il prossimo mese mezzo, ovvero circa 45 giorni, con un raffreddamento già imminente di gran parte della Russia europea. Contestualmente, però, un ampio territorio della Russia che si affaccia sul Mar Glaciale Artico, vedrebbe temperature superiori sensibilmente alla media.
Per quel che ci riguarda, il raffreddamento rispetto alla norma delle aree della Russia europea, sino al Kazakistan, ma anche parte dell’Ucraina, dei paesi baltici, della Polonia, sarebbe considerevole, anche perché si avrebbero valori che potrebbero anche essere sino a circa 10°C sotto la media, questo segnatamente tra la regione di Mosca verso sud sino al Kazakistan.
Per quelle aree 10°C sotto la norma non sono valori eccezionali, in quanto d’inverno si possono verificare anomalie ancor più maggiori. Ciò che ci pare parecchio interessante è che la fase fredda potrebbe avere una lunga durata. Praticamente persisterebbe un mese mezzo.
Insomma, per intenderci, a due passi da casa nostra si dovrebbe formare una vasta massa d’aria molto fredda che potrebbe influenzare prima o poi anche Italia. Attualmente, i modelli matematici non individuano gli effetti degli indici di comportamento del clima di cui spesso vi abbiamo parlato, perciò potremmo attenderci un peggioramento ulteriore delle proiezioni con le prossime emissioni dei supercalcolatori.
Un’altra curiosità la osserviamo per l’Europa occidentale e anche parte dell’Italia, in cui il periodo di previsione prospetta temperature sotto la media. Siffatta è una condizione piuttosto insolita per questi anni. Facendo termini di paragone, auspichiamo sia inteso che nostro clima in termini di anomalie, non è assolutamente paragonabile a quello della Siberia o della Russia europea, perciò picchi da noi, in ambito di previsione, 1-4°C sotto la media sono assai rilevanti.
Un’altra prospettiva vista dal centro meteo europeo e quello di una certa persistenza delle precipitazioni sull’Italia. E se la temperatura dovesse essere più bassa della media queste potranno continuare ad essere nevose soprattutto sui rilievi, e probabilmente anche più basse quote rispetto come avviene attualmente.
Però, vedendo i modelli matematici di previsione a più breve termine, individuiamo la presenza delle prime tracce di irruzioni d’aria fredda della Siberia in rotta verso l’Europa. Nessuna previsione, al momento indica gelo imminente su Italia, però si scorgono delle condizioni che potrebbero innescarlo, per la continuità di aree di bassa pressione che potrebbero richiamare l’aria fredda da est, ovvero dalla Russia.
Insomma, l’evoluzione meteorologica appare piuttosto complessa, e apparentemente indirizzata verso frequenti periodi di maltempo e basse temperature. Ovviamente, c’è che da attendere conferma da parte dei modelli matematici (deterministici) che presentano le previsioni meteo a breve e medio termine, e non quelle climatiche che invece appena adesso abbiamo analizzato.
Rammentiamo che le previsioni meteo con validità sino a 5 giorni hanno una maggiore affidabilità, mentre questa decresce man mano che ci allontaniamo nel tempo.
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