L’inverno non è affatto finito, nonostante le prospettive indichino l’arrivo di un anticiclone caldo nel corso della nuova settimana. L’alta pressione, essendo supportata da correnti nord-africane, promuoverà clima molto mite, del tutto atipico per il periodo.
Stando alle ultime proiezioni, giungono conferme sul fatto che questa situazione sarebbe destinata a cambiare gradualmente a partire dal 6-7 febbraio. In Italia il cambiamento avverrebbe per via della penetrazione di una saccatura dalla Penisola Iberica che metterà alle corde l’anticiclone.
Prima però ci sarà da affrontare una prima parte di febbraio particolarmente anomala, proprio perché l’anticiclone subtropicale si espanderà verso l’Italia e su parte dell’Europa Meridionale, trasportando una bolla d’aria molto calda in quota.
In questo frangente la rimonta dell’anticiclone determinerà la ritirata un po’ più a nord del flusso perturbato atlantico, ma leggere infiltrazioni d’aria umida riusciranno a lambire anche il Nord Italia e l’alto versante tirrenico.
Sul più bello, nel momento in cui l’inverno parrebbe risultare ormai spacciato, mezza Europa andrà incontro ad una fase rigida. Correnti molto fredde d’estrazione russo-scandinava si incanaleranno lungo il bordo orientale e meridionale dell’anticiclone ben strutturato tra Groenlandia e Norvegia.
L’aria più fredda punterà l’Europa Centrale, mentre è ancora incerta la sua espansione alle nostre latitudini. Di sicuro, quest’esteso serbatoio gelido sull’Europa Nord-Orientale rappresenterà l’elemento di spicco, base necessaria per possibili grandi episodi rigidi nel corso di febbraio.
Per una discesa del gelo fin sul Mediterraneo servirebbe un blocco anticiclonico sul Vicino Atlantico, mentre al momento a far da guastafeste si vede l’azione ingombrante del lobo canadese del Vortice Polare che trainerebbe flussi più temperati oceanici tra Iberia e bacino del Mediterraneo.