Appena una settimana fa assaporavamo il primo caldo importante della stagione, mentre negli ultimi giorni è cambiato tutto per il possente affondo di un’irruzione artica che ha coinvolto gran parte d’Europa ed anche l’Italia.
Il pericolo maggiore più temuto era quello delle gelate, che si sono concretizzate nella notte fra il 7 e l’8 aprile. Sulle regioni centro-settentrionali il termometro è crollato diffusamente sottozero anche su valli e pianure interne, producendo gravi danni alle campagne e ai germogli degli alberi.
Il crollo termico notturno è stato favorito dai cieli tornati liberi da nubi e all’attenuazione del vento, a seguito della recentissima irruzione artica. Il freddo, intenso a tutte le quote, si è ulteriormente esaltato anche in pianura, con inversioni termiche che hanno portato il termometro su livelli eccezionali per aprile.
Battuti diversi record di freddo per Aprile
In Pianura Padana si sono registrati valori anche localmente fino a -5°C in alcune parti tra Veneto ed Emilia Romagna. Fra i vari record segnaliamo Verona Villafranca che ha misurato -5.2°C, battendo di gran lunga i record precedenti risalenti al 1973 e al 2003.
Le gelate eccezionali hanno interessato anche gran parte delle zone interne del Centro Italia, fino in pianura. Sensazionali le temperature raggiunte in Toscana, con oltre il 70% delle stazioni meteo scese sottozero e punte su alcune località vallive interne sino a -9°C nell’aretino.
Fra i vari record segnaliamo Grosseto con ben -4°C, che batte il primato precedente di -2.6°C. Firenze si è fermata a -2.9°C, molto vicino al record del 2003 di -3.2°C. Effettivamente per la Toscana, e non solo, si sono raggiunte le temperature più basse dal 2003.
Il gelo così forte ha causato gravi danni ai campi coltivati sprovvisti di protezioni contro le brinate. Il gelo è stato ancor più dannoso considerando l’aria non solo gelida ma anche relativamente secca, che ha bruciato in modo più forte germogli e fioriture.
Temperature assolutamente eccezionali per aprile si sono registrate anche a quote più elevate nell’entroterra abruzzese in Appennino, dopo la neve caduta mercoledì. Il termometro è sceso fino a -22.5°C ai Piani di Pezza, ma anche su Campo Felice è stata sfondata la soglia dei -20°C.
Il gelo record aveva colpito anche le Alpi il giorno prima, con ben -33.5°C alla Capanna Margherita che hanno spazzato via il precedente record di -29.6°C risalenti all’aprile 2003. Adesso la situazione è destinata bruscamente a cambiare, per l’imminente afflusso d’aria molto più mite dai quadranti meridionali.