Il 22 settembre la Global Meteor Network ha ripreso, nelle prime ore di luce, un meteoroide sfiorare l’atmosfera per poi fuggire a gran velocità nello Spazio.
A pensarci può sembrare assurdo ma non è la prima volta che succede, nonostante sia un evento molto raro.
Questi meteoroidi sono detti “Earth Grazers”, traducibile in italiano come “al pascolo sulla Terra”, si avvicinano vertiginosamente all’atmosfera entrandoci brevemente, per poi uscire subito. Ma vediamo meglio nel dettaglio questo fenomeno.
I meteoroidi sono dei frammenti rocciosi o metallici di corpi celesti, dei residui rimasti dalla condensazione della nebulosa da cui si è formato il nostro Sistema Solare.
Generalmente quando un meteoroide entra nell’atmosfera di un Pianeta, si surriscalda grazie all’attrito con le molecole dei gas atmosferici. Se bruciasse in atmosfera e si disintegrasse, si creerebbero piccoli frammenti detti meteoriti.
Durante il percorso della stella i gas si ionizzano, emettendo delle luci di svariati colori, dipendenti dalla temperatura raggiunta e dalla composizione chimica.
Quella traccia luminosa che si scorge nel cielo è chiamata semplicemente meteora, o stella cadente.
Ma quando si tratta di un Earth Grazer, il meteoroide si comporta in un modo completamente differente.
Infatti questo corpo celeste è in grado di entrare nell’atmosfera ed uscirne pressoché intatto.
Il suo tragitto è abbastanza schematico: entra in atmosfera con un angolo acuto, più o meno come quando facciamo rimbalzare un sasso sopra il lago, ad una velocità superiore agli 11,2km/s (chilometri al secondo) che gli permette di eludere la morsa della gravità terrestre. Insomma, si affaccia, noi vediamo la scia, e fugge via nello spazio.
Il motivo per cui resta intatto, inoltre, non è solo questo.
Quando un meteoroide attraversa l’atmosfera cambia massa e velocità, cosicché la sua orbita, mentre rientra nello spazio, sarà a sua volta differente dall’orbita che ha quando incontra l’atmosfera terrestre.
Non c’è una specie di confine atmosferico, ma dell’aria gradualmente sempre più sottile: dalla stratosfera (30km dalla terra), mesosfera (85km), termosfera (690) fino all’esosfera (10.000 km). Un meteoroide può dunque diventare meteorite ad un’altitudine di soli 85-120 km sopra la Terra.
Questo Earth Grazer nello specifico, è entrato in atmosfera ad una velocità di 34,1 km/s ed è arrivato ad una quota di 91 km, che è comunque impressionante in quanto i satelliti più vicini alla Terra si trovano a non meno di 160 km dalla superficie terrestre.
Un evento clamoroso del genere è accaduto nel 1972 negli Stati Uniti (e in Canada). E’ detto “The Great daylight fireball”, poiché il meteoroide in questione è passato sopra lo Utah alle prime luci dell’alba, arrivando a 57km di quota sopra la Terra (più vertiginosamente vicino di quest’ultimo avvistato in Germania, dunque) ad una velocità di 15 km/s ed è tornato nello Spazio passando sopra Alberta, in Canada.
Qui sotto trovate il post condiviso su Twitter da Denis Vida, un fisico e assegnista di ricerca alla Western University in Ontario, Canada e che dirige la Global Meteor Network, rete globale di osservazione dei corpi celesti che ha immortalato il corpo celeste passare sopra la Germania Settentrionale e i Paesi Bassi.
(1/2) An earthgrazer above N Germany and the Netherlands was observed by 8 #globalmeteornetwork cameras on Sept 22, 03:53:35 UTC. It entered the atmosphere at 34.1 km/s, reached the lowest altitude of ~91 km and bounced back into space!@westernuScience @IMOmeteors @amsmeteors pic.twitter.com/5EgRivdcsu
— Denis Vida (@meteordoc) September 22, 2020