Sono trascorsi oltre tre anni dal distacco dell’iceberg A68a, così battezzato, dalla piattaforma di ghiaccio Larsen C in Antartide. Nel luglio 2017 si completò il distacco, con l’enorme blocco di ghiaccio andato alla deriva. Da allora l’iceberg ha navigato per 1400 chilometri verso nord.
Oggi si trova a circa 500 chilometri dalla Georgia, dove minaccia di dirigersi se continua con la stessa traiettoria. Il gigantesco blocco di ghiaccio, spesso 200 metri, si estende per 4700 chilometri quadrati, risultando poco più grande del Molise e della stessa Georgia del sud.
Un eventuale impatto con l’arcipelago della Georgia potrebbe generare un vero cataclisma, distruggendo completamente anche il tessuto economico. Nel suo movimento, l’iceberg setaccia il fondo marino compromettendo la fauna del mare.
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Pinguini e foche potrebbero trovate bloccate le rotte di foraggiamento, spingendo questi animali a migrazioni forzate. Le due specie potrebbero subire gravissime conseguenze, se l’iceberg arrivasse in concomitanza con il periodo di allevamento dei piccoli pinguini e foche.
La Georgia del sud e le vicine Isole Sandwich meridionali ospitano circa 5 milioni di foche di quattro specie diverse. L’allarme ormai è serissimo. Nell’ultimo anno l’iceberg ha accelerato la sua corsa e attualmente sta viaggiando a una velocità di circa 1 chilometro all’ora.
Se continuasse in questo modo, l’enorme blocco di ghiaccio A68a potrebbe raggiungere il territorio britannico d’oltremare in circa un mese o poco più, se viaggiasse in linea retta. Probabilmente le correnti potrebbero comunque rallentare il movimento e rendere il percorso più tortuoso.
La speranza degli esperti, che monitorano di continuo lo spostamento di A68a è riposta sul fatto che la piastra galleggiante possa rompersi oppure che si incagli. Una previsione è molto difficile, anche tramite l’ausilio di modelli meteorologici.
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