Se ne fa un gran parlare, soprattutto si fa un gran parlare dei modelli previsionali e del fatto che al momento stiano indicando una strada tutt’altro che invernale. Ma ne siamo così sicuri?
Limitandosi alle nostre regioni e limitando il campo d’osservazione alle sole mappe sì, la risposta non potrebbe essere altrimenti. Le condizioni meteo climatiche, nell’ultima decade di gennaio, potrebbero mutare pesantemente. Potrebbe affacciarsi l’Alta Pressione, con essa sole e temperature in aumento. Notevole aumento.
C’è un però… Non stiamo considerando la potenza dell’aria gelida, che come ben saprete ha ben altre caratteristiche rispetto all’aria proveniente dall’Oceano Atlantico ed anche rispetto alle masse d’aria di estrazione artica. Il gelo è pesante, viaggia nei bassi strati, significa che smantellarla è difficilissimo e che l’opposizione all’avanzata delle correnti atlantiche potrebbe essere – in questo momento – sottovalutata.
I modelli, checché se ne dica, si trovano a loro agio quando devono leggere situazioni – diciamo così – “normali” e per normali intendiamo il canonico flusso zonale. Per farla semplice: leggono meglio le masse d’aria che si muovono da ovest verso est, mentre se devono interpretare movimenti opposti (antizonali, ovvero da est verso ovest) fanno più fatica. Non che non riescano nel lavoro, attenzione, ma incontrano molte più difficoltà nell’arrivare al risultato.
Ma che significa tutto ciò? Facile, che nel medio-lungo termine potremmo assistere a dei ribaltoni modellistici. Poi chissà, magari avranno ragione loro nell’ipotizzare una deriva dell’aria gelida in pieno Atlantico, ma qualche dubbio consentiteci di averlo. Tocca aspettare qualche giorno, anche perché in Europa si sta preparando un periodo invernale coi fiocchi e che il Mediterraneo sia totalmente escluso dai giochi è difficile da immaginare. Magari non subito, magari non in questa prima fase, ma qualcosa di grosso bolle in pentola.