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In ricordo del Gen Abele NANIA

Come Direttore del Centro Nazionale di Meteorologia e Climatologia Aeronautica ho il triste incarico di comunicare la notizia della scomparsa del Generale del Genio Aeronautico Ruolo Fisici Abele Nania, Capo del Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare dal 1983 al 1987.
Di elevatissima caratura scientifica, partecipò attivamente alla vita del Servizio per ben quaranta anni. Come testimoniato dai colleghi che con lui hanno collaborato e condiviso parte del proprio percorso lavorativo, fu un Ufficiale capace di stimolare a livello tecnico-scientifico ed operativo i giovani meteorologi del Servizio attraverso la sua propensione a progettare e raggiungere sempre nuovi e più ambiziosi traguardi e il suo attivismo nel promuovere la collaborazione internazionale nei campi della ricerca e della formazione post universitaria in fisica dell’atmosfera e in climatologia.
È importante ricordarlo come uno dei principali artefici della costituzione del CNMCA come Centro tecnico e operativo del Servizio in cui accentrare i settori di punta della meteorologia e climatologia nazionale e aeronautica: la sala previsioni dove analizzare lo stato dell’atmosfera e produrre le previsioni meteo a carattere sinottico, l’area dedicata alle applicazioni e agli studi in campo climatologico, la branca dedicata alla modellistica numerica e alle attività di sviluppo tecnologico e ultimo, ma non certo per importanza, il centro di calcolo per la ricezione, elaborazione e diffusione dei dati e delle informazioni osservate al suolo, in quota, nonchè telerilevate dai satelliti e dai radar meteorologici.
In tali ambiti ha dedicato le sue migliori energie, esaltando le funzionalità dell’Ente anche come risposta concreta alla necessità del Paese di disporre di un centro nazionale unificato in un momento in cui a livello europeo si costituiva il Centro Europeo per le Previsioni Meteorologiche a Medio Termine (ECMWF) e si ponevano le basi per la realizzazione dell’Agenzia Europea per lo sviluppo dei satelliti meteorologici EUMETSAT. Con ciò permettendo al Centro di raggiungere ben presto elevate capacità tecnico-operative riconosciute a livello internazionale, ma soprattutto operando per coinvolgere il proprio personale nell’azione di analisi, studio, ricerca e sviluppo necessarie per assicurare capacità e conoscenze allo stato dell’arte.
Allo scopo di mantenere viva l’eredità del suo lavoro e dei suoi insegnamenti in tutti i collaboratori del Servizio Meteorologico dell’AM, di seguito due immagini provenienti dall’archivio fotografico digitale della Rivista di Meteorologia Aeronautica e un ricordo preparato dai familiari.

Col. Fabio Travaglioni, Direttore del CNMCA

Il Gen. Abele Nania alla direzione del CNMCA (1980-1983). (archivio della Rivista di Meteorologia Aeronautica)

Il T.Col. Abele Nania, allora Capo del  3° CMR di Brindisi, accompagna in visita il Gen. Serra, Capo del Servizio Meteorologico dell’AM (archivio della Rivista di Meteorologia Aeronautica su gentile concessione del Gen. Stefano Zanni).

La carriere scientifica e professionale del Magg. Generale Abele Nania
Meteorologo di fama internazionale e figura di riferimento per lunghi anni del servizio meteorologico dell’aeronautica di cui ha ricoperto l’incarico di Capo del Servizio, il Maggiore Generale A. Nania lascia una lunga lista di contributi e pubblicazioni in diversi campi della meteorologia ed un ricordo affettuoso in chi l’ha conosciuto ed ha collaborato con lui.
Laureato in Fisica presso l’Università di Catania, abbraccia la Meteorologia nel 1947 (Osservatorio Sperimentale AM di Messina). Nel 1952 consegue la specializzazione in Meteorologia presso la Scuola Guerra Aerea della Aeronautica Militare di Firenze ove fu stimato allievo del Gen. G. Fea.
Nel 1954 si aggiunge la specializzazione su “Correnti a getto e Turbolenza in alta quota” presso la base USAF di Chanute, Illinois, USA.
Ricercatore associato presso il “Department of Atmospheric Sciences” della Colorado State University, Fort Collins, Colorado tra il 1963-1964, consegue anche una specializzazione presso il Centro di Meteorologia Spaziale di Lannion (1967) e CNET, Parigi (1971) Francia.
Membro della “Commission Atmospheric Sciences (CAS) della World Meteorological Organization (WMO) Ginevra 1973-1982 e Direttore del Centro Nazionale di Meteorologia e Climatologia Aeronautica dell’Aeronautica Militare Italiana dal 1980 al 1983.
Commendatore Ordine al Merito della Repubblica Italiana (1982), dirige la “Rivista di Meteorologia Aeronautica “ tra il 1983 e il1987. Nel 1983 diviene Capo del Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare Italiana, incarico che ricoprirà sino al 1987.
Fondatore e Direttore della “International School of Meteorology of the Mediterranean” presso il Centro di Cultura Scientifica E.Majorana di Erice (1976-1987), presieduto dal Prof. A. Zichichi, e rappresentante Permanente dell’Italia e Membro eletto del Comitato Esecutivo presso la WMO di Ginevra dal 1983 al 1987. Per raggiunti limiti di età lascia l’Aeronautica Militare con il grado di Generale Ispettore del Genio Aeronautico ruolo Fisici nel 1987.
La sua passione per la meteorologia è testimoniata dai più di 45 contributi alla Rivista di Meteorologia dell’Aeronautica e a numerose pubblicazioni su riviste internazionali. Pioniere in Italia dello sviluppo della radar-meteorologia, dell’analisi delle immagini satellitari e convinto sostenitore delle previsioni nei centri di calcolo, il Gen. Nania ha anche dedicato molti studi all’analisi delle misure con i palloni sonda.
Il suo impegno è proseguito ancora per molti anni come coordinatore Scientifico della TECNAGRO (Roma) per le applicazioni agro-meteorologiche e gli studi sulla modifica del tempo (stimolazione delle piogge e dissipazione delle nebbie fredde 1987-1998). Per molti anni è stato presidente della sezione di Brindisi dell’Associazione Arma Aeronautica.
La passione per la meteorologia lo seguirà sino agli ultimi mesi con la stesura di numerose dispense di approfondimento su varie aspetti del clima e fenomeni naturali, l’ultima redatta nel 2015.
Come ha scritto nell’intervista pubblicata su WMO-Bullettin del 1996, fra i momenti a lui più cari è la ricezione della prima foto satellitare a Brindisi nel 1968, operazione possibile grazie ad un sistema fatto in casa da lui stesso brevettato.
E nella stessa intervista dichiarò:

Più che un singolo evento, il mio interesse per la meteorologia mi è sempre stato di stimolo perché nasceva dalla consapevolezza di lavorare in un campo inesplorato, con un sentimento che definirei “spirito pionieristico”. Le ricerche sul tempo e sulle previsioni mi hanno dato l’opportunità di sperimentare questo senso pioneristico e questo è stato il più bel riconoscimento per me. È con questo spirito che una nuova generazione di scienziati avanzerà e raggiungerà nuove frontiere nella meteorologia.

 

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