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Isola di Creta falcidiata da GRANDINE ECCEZIONALE, colpa di un “lago freddo”

Condizioni di meteo decisamente avverso hanno colpito l’isola di Creta, con violenti nubifragi. Il maltempo deriva da una particolare configurazione barica, che vede l’anticiclone africano proteso sul Mediterraneo Centrale inserito fra due distinte figure depressionarie, una ad ovest ed una ad est.

Accumuli di grandine su Creta

La prima area di bassa pressione flagella i paesi dell’Europa Occidentale, mentre la seconda non è altro che un piccolo vortice isolato e quasi stazionario sul bacino orientale del Mediterraneo, ma non meno insidioso. Questa ciclogenesi è rappresentata dai rimasugli della depressione che aveva colpito l’Italia.

Tale vortice dell’Egeo, pur indebolito, ha trovato le giuste condizioni per innescare violenti temporali, avendo al suo interno aria molto fresca in quota, oltre ad essere stato alimentato di recente da infiltrazioni fredde scese da latitudini più settentrionali.

L’area ciclonica si può definire come “lago freddo” in quota, che ha contrastato in modo veemente con le acque più calde del Mediterraneo. Nella notte fra lunedì e martedì temporali di forza inaudita si sono scatenati soprattutto sulle aree settentrionali di Creta.

Fra le aree più colpite quelle intorno ad Herakleio ed aree adiacienti verso Kokkini Hani, Chersonissos, Stalida, Malia e Sisi. La grandine è caduta in taluni casi abbondantissima con dimensioni di una noce, colpendo anche il territorio di La Canea, Platanias e dintorni.

Alle prime luci del giorno è emerso uno scenario da guerra. Sono stati danneggiati raccolti, ma nelle zone abitate soprattutto i veicoli, mentre sono caduti alberi, tende da sole. Non sono mancati estesi allagamenti soprattutto nei negozi.

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