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Le occasioni meteo per l’arrivo del Gelo in Europa. Quali, e perché

Ormai ci siamo, febbraio è dietro l’angolo e in tema di proiezioni meteo climatiche cominciano a intravedersi segnali interessantissimi. Segnali sì, se preferite definiteli indizi. Indizi che, sommati, costituiscono una prova ovvero la prova che l’Inverno non ha assolutamente voglia di tirare i remi in barca.

Chi ha l’occhio allenato sa fin troppo bene che certe posizioni delle strutture anticicloniche e depressionarie non depongono affatto per un miglioramento duraturo del tempo. Anzi, andranno a disporsi in maniera tale che basterà pochissimo per far sì che l’ago della bilancia penda in questa o quella direzione.

L’Atlantico, in tal senso, sarà essenziale al pari dell’Alta Pressione delle Azzorre. Il primo dovrà mollare un po’ la presa o meglio, l’attività ciclonica dovrà migrare verso il Canada innescando in tal modo l’impennata anticiclonica. Propulsione dell’Anticiclone sui meridiani = maggiori chance di irruzioni fredde. Artico, artico-continentali o puramente continentali lo vedremo.

Tra queste 3 varianti, la più cruda è certamente quella continentale e affinché possa realizzarsi v’è necessità di un’espansione dell’Alta Pressione russo siberiana in direzione ovest. Le altre due varianti sono meno violente, ma ugualmente produttive. Anzi, per certi versi l’aria puramente artica potrebbe risultare addirittura più prolifica (ovviamente in termini di precipitazioni).

Prepariamoci perché le sorprese sono dietro l’angolo, d’altronde la prima sorpresa potrebbe essere rappresentata dall’irruzione del 31 gennaio/2 febbraio. Irruzione che fino a qualche giorno fa non veniva minimamente contemplata e che poi, d’improvviso, è apparsa nelle varie mappe di previsione.

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