Le sorprese meteo clamorose sono sempre da mettere in conto a marzo. Questo mese talvolta ha riservato episodi di gelo così cruenti da somigliare a quelli che si possono verificare nel cuore dell’inverno. Gli improvvisi ritorni di gelo e neve possono risultare anche di notevole durata.
Si potrebbero citare numerosi casi di marzo molto freddi come ad esempio nel 2013, ma sempre in annate relativamente recenti non si possono dimenticare gli eventi rigidi e nevosi a marzo del 2010, 2007 e 2005. Proseguiamo quindi nell’elenco di alcuni storici eventi di grande freddo del passato in questo periodo.
Fra le annate estreme in fatto di gelo, spicca su tutte il glaciale marzo 1971, quando nevicò per 4 volte a Roma accumulando oltre 15 cm di neve, ma la neve era caduta fin su Palermo, Napoli, in tutta la Puglia, a Rimini, Genova, Milano, Firenze, Cagliari e molte altre città.
Il marzo 1987 è stato però il più rigido probabilmente da oltre un secolo, secco al Nord ed eccezionalmente nevoso al Sud dell’Italia. Ci fu il contributo determinante dell’anticiclone russo-siberiano, che fece affluire un nucleo d’aria gelida continentale.
Le temperature si mantennero su livelli decisamente glaciali per tutta la seconda decade del mese, soprattutto lungo i versanti adriatici: l’ondata di gelo andò infatti avanti dal 4 al 20 marzo. La Puglia fu probabilmente la regione italiana in assoluto più colpita dal gelo e dalle intemperie.
Gioia del Colle ebbe ben 5 giorni di ghiaccio (massima inferiore a 0 gradi), a Santa Maria di Leuca fu il mese più freddo degli ultimi 60 anni, persino più del febbraio 1956. A Bari tra il giorno 5 e il 17 la temperatura minima non superò mai i 3 gradi, si contarono 6 nevicate e il mese fu meno freddo solo del febbraio 1956.
Grandi accumuli di neve
Nevicò per ben 7 volte a Potenza, una a Napoli e Crotone. Un episodio nevoso colpì addirittura Palermo. Le nevicate non furono peraltro come quelle fugaci e così sbrigative che spesso caratterizzano l’inizio della primavera. Scopriamo gli accumuli nevosi da record.
L’elemento più impressionante furono gli accumuli nevosi: se a Lecce caddero oltre 30 cm in più giorni, a Gioia del Colle la neve raggiunse i 72 cm d’accumulo. L’innevamento al suolo perdurò per 9 giorni, fatto straordinario per marzo.
Freddo ed intemperie si accanirono sull’estremo sud/est dell’Italia, con il picco massimo l’8 marzo 1987 quando l’isoterma di -12°C all’altezza di 850 hPa ricoprì tutta la Puglia. E al Nord non fu certo un mese caldo. Udine scese fino a -8°C, Firenze a -7°C, Venezia a -6°C, Trieste scese 9 volte sotto lo zero.