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Marzo e il meteo estremo invernale in Global Warming

Abbiamo iniziato a occuparci del trend meteo climatico primaverile e lo abbiamo fatto cercando di comporre un puzzle composto da innumerevoli pezzi. Così come un puzzle, i pezzi vanno inseriti al posto giusto altrimenti è impossibile completare il quadro…

S’è parlato della Nina, s’è parlato di un cambio di circolazione continentale – anzi, emisferico – che potrebbe avere enormi ripercussioni per tutto il primo semestre dell’anno e perché no, potrebbe gettare solide fondamenta per un Inverno – il prossimo – davvero coi fiocchi. Ma prima di tutto marzo, il primo mese primaverile ma che come ben saprete sovente è in grado di mantenere peculiarità spiccatamente invernali.

Lasciamo perdere i discorsi delle giornate più lunghe, della neve fonde prima, ecc ecc. Tutto vero, ma è altrettanto vero che dipende dalle situazioni e dal tipo di circolazione. Qualora dovesse arrivare aria gelida da est, dalla Russia o ancor peggio dalla Siberia, se ne fregherebbe beatamente della lunghezza delle giornate.

Ecco, quest’anno i presupposti ci sono. Presupposti per dinamiche cosiddette “antizonali”, ovvero per il movimento di aria gelida da est in direzione ovest. Significherebbe, appunto, gelo in rotta verso l’Europa e sul Mediterraneo. Attenzione in modo particolare alla prima metà di marzo, perché potrebbe essere quella la più cattiva in assoluto. Potrebbe portarci l’Inverno, quello vero, quello crudo, quello capace di far nevicare a bassissima quota anche in zone non avvezze a questo genere di condizioni meteo climatiche.

Insomma, marzo, potrebbe realmente riservare clamorose sorprese e non sarebbe la prima volta. Ma non stiamo qui a rinvangare il passato, sappiate soltanto che gli archivi meteorologici sono pieni zeppi di mesi di marzo più freddi di gennaio e febbraio. Ma anche di mesi mitissimi, e questi negli anni son divenuti assai più frequenti rispetto al passato.

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