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Marzo non ci sta, prova a organizzare il colpo di coda dell’Inverno

inverno
Marzo non vuole sottostare al dominio dell’Anticiclone

Sottostare al diktat dell’Alta Pressione? No grazie. Sembra essere questa la risposta di marzo all’idea di un regime anticiclonico persistente. I cambiamenti meteo potrebbero intervenire a metà mese, giorno più giorno meno, un cambiamento che viene fiutato dai modelli previsionali ma che ovviamente – considerando la distanza temporale – andrà ampiamente confutato da ulteriori elementi.

Le ultime corse modellistiche evidenziano tuttavia un interessante spostamento della struttura anticiclonica verso ovest, quindi in pieno Oceano Atlantico. Un posizionamento che potrebbe voler dire tutto o niente, diciamo che sarebbe una collocazione eventualmente propizia a spinte meridiane qualora l’attività depressionaria dovesse mollare un po’ la presa.

Si potrebbe realizzare una migrazione dei centri depressionari verso est, uno sbilanciamento che se dovesse verificarsi aprirebbe le porte a un’elevazione dell’Alta Pressione verso nord e ciò significherebbe una discesa d’aria fredda in direzione sud. La classica irruzione artica, per intenderci, che potrebbe puntare con decisione verso il Mediterraneo o verso l’Europa orientale.

Diciamo che attorno a metà mese potrebbe realizzarsi il classico colpo di coda dell’Inverno, farcito di un sostanzioso calo delle temperature e potrebbe associarsi a un peggioramento capace di portarci nevicate a quote interessanti. Quali quote? Presto per dirlo, dovremo evidentemente attendere che si realizzi la dinamica – perché per il momento è ancora un’ipotesi – e che i modelli ci dicano se l’Italia potrebbe rientrare nei giochi oppure no.

Fatto sta che marzo, lo ripetiamo, sembra non voler sottostare all’Alta Pressione permanente. Una possibilità o meglio, un rischio che c’è e che non va minimamente trascurato.

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