Uno degli ultimi approfondimenti in tema di Vortice Polare ha evidenziato le similitudini delle dinamiche atmosferiche attuali con quanto accaduto negli inverni del 2004 e del 2013. Due stagioni che, lo ricordiamo, furono caratterizzati da alcune ondate di gelo in Europa. Ovviamente a noi interessa l’Italia, ma per poter stilare un trend stagionale come si deve (stiamo parlando della seconda metà dell’Inverno, per capirci) dobbiamo necessariamente capire quali potrebbero essere le condizioni meteo climatiche europee.
Abbiamo dato un’occhiata alle proiezioni riguardanti la distribuzione dei centri di Alta e Bassa Pressione nei prossimi 20 giorni, così da poterci fare un’idea sui futuri movimenti delle masse d’aria a livello emisferico. Dall’analisi è emerso un elemento sicuramente interessante, ovvero la presenza di tre aree anticicloniche piuttosto imponenti: un’Alta Pressione sulla Groenlandia, l’Anticiclone russo-siberiano, l’Anticiclone del Pacifico.
Le ultime due strutture è giusto menzionarle perché potrebbero innescare nuovi riscaldamenti stratosferici e l’eventuale tentativo di riaccorpamento del Vortice Polare potrebbe non andare in porto.
Oltre alla distribuzione barica abbiamo controllato anche la distribuzione delle anomalie termiche ed è emerso un aspetto alquanto interessante: gran parte dell’Europa centro settentrionale potrebbe registrare temperature inferiori alle medie stagionali. Anomalie negative che potrebbero espandersi, seppur più contenute, nelle nostre regioni centro settentrionali. Ciò significherebbe aria gelida a nord delle Alpi, ma in propagazione verso sud.
Diciamo che in questo momento l’ipotesi prevalente è quella di una nuova accelerazione invernale al Centro Nord, mentre il Sud potrebbe rimanere un po’ ai margini. Va detto tuttavia che proiezioni a così lungo termine sono passibili di pesanti modifiche e prevedere – ad oggi – l’esatta traiettoria del gelo non è possibile. Potrebbe transitare a nord delle Alpi, ma potrebbe anche puntare decisamente più a sud. In tal senso molto potrebbe dipendere anche dal ruolo dell’Alta delle Azzorre, del quale parleremo in un’altra occasione.