Quest’anno l’inverno è tornato a mostrare un ruolo da protagonista, con episodi di freddo e neve che hanno coinvolto anche l’Italia. Metà gennaio può essere considerato il giro di boa dell’inverno meteorologico e possiamo tracciare alcuni bilanci di questa prima parte di stagione.
Ripetuti affondi d’aria fredda hanno caratterizzato le ultime settimane, specie nel periodo da Natale, con spazio per neve. Le precipitazioni abbondanti sono state la caratteristica saliente. Non si sono però avuti episodi eclatanti in termini di freddo.
Attualmente l’Italia è alle prese con il flusso di correnti rigide d’estrazione russa, ma il gelo vero e proprio è rimasto relegato verso l’Europa Centro-Orientale ed il comparto balcanico dove il clima è davvero glaciale come non accadeva da qualche anno.
Questa parentesi fredda e in parte nevosa lascerà però spazio ad un deciso cambiamento in avvio di settimana, quando assisteremo ad una progressiva rimonta dell’anticiclone sull’Italia. L’espansione dell’anticiclone sul Mediterraneo verrà orchestrato da un profondo vortice ciclonico sulla Gran Bretagna.
Meteo dinamico fine Gennaio
La tregua avrà però durata molto breve. Torneranno così alla ribalta le perturbazioni atlantiche, che gradualmente coinvolgeranno l’Italia. Nel weekend del 23-24 gennaio è probabile l’affondo di nuovo masse d’origine artica in Europa, con probabili ripercussioni anche in Italia.
Nell’ambito di questa dinamicità, si attende un’ultima parte del mese con precipitazioni frequenti e nevicate a tratti a quote piuttosto basse, almeno sulle regioni settentrionali. L’Italia rimarrebbe infatti sotto tiro di rapidi affondi perturbati dal Nord Europa e dal Nord Atlantico.
Avremo una fase tipicamente invernale, ma senza particolari eccessi. Il gelo russo verrà spazzato via anche da gran parte dell’Europa Centro-Orientale, sotto l’incalzare delle correnti perturbate oceaniche. Solo sull’area baltico-scandinava ci sarà a tratti il richiamo di masse d’aria molto fredda d’origine siberiana.
Questo scenario potrebbe proseguire più o meno simile all’inizio di febbraio. Non sono da escludere nuove invasioni d’aria gelida nel corso del nuovo mese fin sul Mediterraneo, per gli effetti legati al riscaldamento della stratosfera polare. Insomma, il grande inverno ha ancora molte cartucce da sparare.