Quando si avvicina, febbraio, l’attesa per quello che possiamo considerare a tutti gli effetti l’ultimo mese del “vero Inverno” cresce a dismisura.
Febbraio e il gelo, l’abbiamo definito un connubio vincente a ragion veduta. In vari articoli recenti, abbiamo evidenziato come molte delle più intense ondate di gelo si siano verificate in questo mese. 1929, 1956, 2012. Già, in epoca recente un po’ tutti abbiamo il ricordo di ciò che accadde 9 anni fa, allorquando il Vortice Polare subì un riscaldamento stratosferico non dissimile da quello che si è verificato a cavallo tra fine dicembre 2021 e la prima settimana di gennaio.
Anche gli effetti, per il momento, non sono dissimili. Anche all’epoca si parlò di “displacement”, ovvero di uno spostamento del Vortice verso l’Euroasia e una modificazione strutturale importante (assunse una forma ellittica). Stavola c’è stato anche un accenno di split, il ché differenzia l’attuale dinamica dalla precedente, ma in termini di effetti al suolo stiamo assistendo a un qualcosa di simile.
Quindi occhio a febbraio, perché anche quest’anno potrebbe assumere i panni del mese più freddo dell’Inverno. L’Alta russo-siberiana è in gran forma e stiamo assistendo a una ricollocazione barica emisferica imponente, ricollocazione che potrebbe far ruotare il Vortice Polare verso il Canada. Tale rotazione, se vogliamo liberare l’Atlantico orientale e sperare in azioni bloccanti dell’Alta delle Azzorre, è essenziale.
Non manca poi tanto, diciamo che tra circa una settimana saremo in grado di capire se febbraio vorrà realmente rispettare le consegne. Dovesse tradire le attese ci sarebbe delusione, anche perché mai come quest’anno abbiamo una serie di elementi a favore che non si vedevano da tempo…