Aria fredda dai quadranti orientali sta affluendo sull’Italia, coinvolgendo solo una parte della Penisola. Le temperature sono calate al Nord e in parte sulle regioni centrali, ma è un raffreddamento che avviene in un contesto anticiclonico e quindi senza precipitazioni.
Le prime forti gelate fino in pianura al Nord sono d’altronde agevolate dalla presenza di cieli sereni e di aria secca. Va detto che l’Italia è divisa, con il Sud e soprattutto le due Isole Maggiori che risentono di aria molto più mite ed umida nord-africana ad accompagnare un nuovo peggioramento.
Questo piccolo antipasto d’inverno durerà poco e si attutirà sul finire della settimana. Tuttavia, qualcosa di più concreto, in riferimento a possibili irruzioni fredde invernale, potrebbe avvenire nel corso della prossima settimana, subito dopo il weekend dell’Immacolata.
Quindi cosa dovremmo attenderci? All’inizio della prossima settimana l’anticiclone sull’Italia, pur debole, dovrebbe cedere per effetto dell’abbassamento di latitudine del flusso perturbato nord atlantico, che veicolerà un primo impulso frontale veicolato da rapide correnti nord-occidentali.
Questa prima perturbazione causerà un peggioramento soprattutto al Centro Nord nei primi giorni della settimana, ma in rapida evoluzione. Seguiranno correnti più fredde, ma non troppo, in quanto l’aria nordica al seguito del fronte avrà come principale bersaglio l’Est Europa.
Inizierà così una nuova fase dinamica atmosferica, con il graduale riversamento di aria artica verso il comparto centro occidentale europeo ad alimentare una vasta circolazione perturbata. Ci potrebbero essere le condizioni per l’affondo di una saccatura più occidentale tra il 12 ed il 15 dicembre.
In questo frangente l’aria fredda potrebbe portarsi dalle alte latitudini verso l’Europa Centro-Meridionale, con potenziale coinvolgimento anche dell’Italia in base alla direzione che prenderà l’aria fredda. Ad ogni modo, aldilà dell’eventuale freddo non mancherà il maltempo.
Di sicuro andiamo verso una nuova fase perturbata dai connotati più tipicamente invernali. Visto lo sbilanciamento del lobo siberiano del Vortice Polare verso l’Europa, ci potrebbe essere spazio per una significativa irruzione artica pre-natalizia. E negli ultimi anni non è successo quasi mai.
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Pubblicato da Mauro Meloni