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Meteo Italia al 13 marzo: GELO a est, maltempo da ovest

POSSIBILE EVOLUZIONE METEO A 15 GIORNI

Dovremo attendere un’altra settimana, la prossima, durante la quale l’Alta Pressione continuerà a proteggere le nostre regioni da eventuali assalti perturbati. Tuttavia, giusto evidenziarlo, i modelli matematici di previsione continuano a proporci imponenti variazioni meteo climatiche tra circa 7-10 giorni.

Variazioni che risiedono nella ridistribuzione di Alte e Basse Pressione su scala emisferica e tale ricollocazione non andrà minimamente sottovalutata perché potrebbe condizionare gran parte della stagione primaverile. In un primo momento, però, ripristinerà quella configurazione che qualche settimana fa provocava la discesa del gelo siberiano sull’Europa orientale.

Col passare dei giorni è un’opzione che viene presa seriamente in considerazione dai principali centri di calcolo e che qualora dovesse realizzarsi potrebbe spalancare le porte a un signor colpo di coda dell’Inverno. Quel che possiamo dirvi, con discreta sicurezza, è che a partire dalla prossima settimana registreremo un progressivo e consistente abbassamento delle temperature. Dopodiché potrebbe riaffacciarsi il maltempo e tra non molto vedremo per quale motivo.

Il meteo verso metà marzo

IL METEO A BREVE TERMINE

L’Alta Pressione continuerà a proteggerci da alcune insidiose perturbazioni: una proveniente da ovest, l’altra proveniente da est. La prima lambirà le regioni di Nordovest e la Sardegna, senza peraltro provocare chissà che effetti in termini di precipitazioni. La contrazione anticiclonica, temporanea, sfocerà al più in un aumento della nuvolosità soprattutto nelle Alpi occidentali, laddove peraltro potrebbe scapparci qualche isolato fenomeno.

La seconda, invece, nel corso della settimana lambirà le regioni del Sud Italia e si tratterà di un vortice ciclonico secondario legato all’afflusso d’aria fredda che riprenderà a invadere l’Europa orientale e sudorientale. Tant’è che le infiltrazioni riusciranno a scalfire l’Alta Pressione, determinando un progressivo calo termico anche qui da noi.

La contrazione anticiclonica andrà monitorata attentamente perché potrebbe sfociare in una vera e propria ritirata – verso ovest – della struttura e contemporaneamente una massa d’aria gelida – direttamente associabile al gelo siberiano ben presente a ridosso degli Urali – inizierà a spingersi verso l’Europa orientale e parte dell’Europa settentrionale.

CAMBIA TUTTO

Come detto dovremo prestare particolare attenzione all’evoluzione appena descritta e in particolare dovremo capire se la strutturazione di un blocco anticiclonico in pieno Atlantico sarà in grado di sostenere la propagazione del gelo verso il Mediterraneo.

Per alcuni modelli matematici tale ipotesi è tutt’altro che in minoranza ed anzi, potrebbe confermare ciò che andiamo scrivendo da tempo ossia che l’Inverno potrebbe riservarci un colpo di coda coi fiocchi. Ma anche non dovesse trattarsi di gelo siberiano sussiste la possibilità che aria molto fredda da nord riesca a irrompere sui nostri mari provocando un progressivo peggioramento del tempo. Tra l’altro potrebbero esserci anche delle complicazioni di natura atlantica, il ché andrebbe ad enfatizzare una ferita che rischierebbe a quel punto di protrarsi per un bel po’ di tempo e comunque almeno sino a metà marzo.

IN CONCLUSIONE

Dopo questa lunga parentesi primaverile tornerà il maltempo e potrebbe trattarsi di un peggioramento imponente associato a un robusto abbassamento delle temperature. Ma sarà del tutto normale, consideriamo che saremo pur sempre a marzo.

Rammentiamo che le previsioni meteo con validità sino a 5 giorni hanno una maggiore affidabilità, mentre questa decresce man mano che ci allontaniamo nel tempo.

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