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Meteo Italia al 17 marzo, ultime chance per il freddo

POSSIBILE EVOLUZIONE METEO A 15 GIORNI

La prima quindicina di marzo dovrebbe garantirci una discreta variabilità atmosferica, le condizioni meteo climatiche potrebbero risentire infatti di variazioni imponenti a livello di circolazione generale emisferica. Le correnti atlantiche potrebbero riprendere a spingere con foga in direzione ovest, costringendo il gelo a una progressiva ritirata verso est.

Atlantico che potrebbe, ovviamente, generare strutture depressionarie secondarie capaci di inserirsi sul Mediterraneo dando luogo a peggioramenti più o meno consistenti. La consistenza dipenderà da una serie di fattori, in primis dalle eventuali ondulazioni delle correnti d’aria d’alta quota. Tali oscillazioni, come ben sappiamo, sono in grado di pilotare masse fredde verso sud e l’inserimento del freddo sui nostri mari andrebbe a enfatizzare eventuali ondate di maltempo.

Giusto interrogarsi sul colpo di coda dell’Inverno, al momento è un’ipotesi che non è ancora tramontata e che potrebbe realizzarsi a metà mese. Sembrerebbe la data propizia all’eventuale intrusione del freddo da nord-nordest, ma anche in questo caso v’è necessità di una particolare configurazione barica e soprattutto di un posizionamento dell’Alta Pressione tale da strutturare un bel blocco all’avanzata delle correnti oceaniche.

Il meteo verso il 17 marzo

IL METEO A BREVE TERMINE

Il graduale decadimento dell’Alta Pressione è cominciato, lo si percepisce da un incremento dell’umidità nei bassi strati – dettato dall’intrusione di sbuffi atlantici – e da una graduale contrazione delle temperature. Temperature che, è bene rimarcarlo, persistono quasi ovunque al di sopra delle medie stagionali. Di giorno il clima è piuttosto gradevole, mentre la notte – complici le inversioni termiche – ovviamente fa più freddo ed è il momento propizio allo sviluppo di banchi di nebbia, nubi basse e foschie.

Si andrà avanti così sino a venerdì, allorquando aria moderatamente instabile – sempre di matrice atlantica – si farà più minacciosa sui mari di ponente. La contrazione dell’Alta Pressione sarà ancor più evidente e ci sarà spazio per delle precipitazioni a partire da giovedì. Si dovrebbe cominciare con la Sardegna e le regioni dell’estremo Sud (Sicilia e settori ionici), poi si dovrebbe proseguire con il Centro Nord.

Saranno precipitazioni sparse, irregolari, ma localmente intense. Interessante evidenziare che al Nord e sulle adriatiche avremo anche delle infiltrazioni d’aria più fredda, il ché ovviamente potrebbe esaltare l’instabilità e dar luogo a nevicate sui rilievi.

INVERNO O SUBITO PRIMAVERA

L’equilibrio è fragilissimo, come detto in apertura l’ipotesi più in voga contempla l’accelerazione dell’Atlantico e la conseguente variabilità. Qualora dovesse realizzarsi tale scenario, l’Italia rientrerebbe appieno nella dinamicità tipica del flusso zonale, ossia si alternerebbero momenti anticiclonici più o meno prolungati – peraltro sostenuti da aria estremamente mite subtropicale – a rapidi peggioramenti.

A seconda delle ondulazioni più o meno pronunciate del getto d’alta quota potremmo assistere all’inserimento si strutture depressionarie foriere di maltempo ben più marcato e persistente.

Il colpo di coda dell’Inverno, lo ripetiamo, potrebbe anche starci e qualora dovessero crearsi le condizioni ideali potrebbe manifestarsi attorno a metà mese. Arriverebbe da nord-nordest, quindi avrebbe matrice prevalentemente artica ma basterebbe a riportarci freddo e nevicate a bassa o addirittura a bassissima quota. Ipotesi al momento minoritaria ed è giusto evidenziarlo, ma per il momento non è ancora stata del tutto abbandonata dai modelli matematici e fin tanto che ne terranno viva la fiammella sarà bene prenderla in considerazione.

IN CONCLUSIONE

Primavera che si appresta ad accelerare, Primavera che come ben sappiamo rappresenta una stagione decisamente movimentata sotto tanti punti di vista. Certo, ci sarà spazio per lunghi periodo anticiclonici, ma non mancheranno peggioramenti altrettanto imponenti e duraturi. Anche associati a bruschi cali delle temperature.

Rammentiamo che le previsioni meteo con validità sino a 5 giorni hanno una maggiore affidabilità, mentre questa decresce man mano che ci allontaniamo nel tempo.

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