POSSIBILE EVOLUZIONE METEO A 15 GIORNI
Che gli equilibri tra il gelo siberiano e l’attività ciclonica atlantica fossero fragilissimi lo sapevamo. Avevamo discusso di scenari meteo climatici di un certo tipo, sicuramente invernali e per certi versi addirittura troppo invernali, mentre oggi dobbiamo necessariamente prendere in considerazione quella che sino all’altro ieri era l’ipotesi meteo climatica minoritaria: l’Alta Pressione.
Ultimamente avevamo evidenziato l’importanza del posizionamento del blocco anticiclonico per le sorti delle nostre regioni e in virtù delle ultimissime interpolazione modellistiche non possiamo far altro che confermarlo. Più o meno a ovest, più o meno a est farà tutta la differenza di questo mondo. Uno sbilanciamento occidentale faciliterebbe ulteriori impulsi d’aria gelida, viceversa uno sbilanciamento orientale potrebbe dare il là a un periodo di stabilità atmosferica dal sapore vagamente primaverile.
Oggi ecco che quest’ultimo scenario è considerato il più probabile, i modelli matematici di previsione si sono orientati in quella direzione rimandando eventuali velleità invernali quando ormai saremo ufficialmente in primavera (ossia a marzo). Ma andrà realmente così?
IL METEO A BREVE TERMINE
In questo momento siamo sotto l’egida delle correnti gelide siberiane. Gli effetti, com’era lecito attendersi, non si sono fatti attendere: crollo delle temperature, se preferite un vero e proprio tracollo, e nevicate a bassissima quota. In alcune aree d’Italia, segnatamente lungo l’Adriatico ovvero laddove l’aria gelida è più impattante, la neve si sta spingendo sulle coste.
Le precipitazioni sono generate da un vortice depressionario secondario proveniente dal nord Atlantico, giunto da ovest ieri sera ed ora in progressivo allontanamento verso sudest. La rotazione ciclonica di questa struttura non sta facendo altro che richiamare a sé l’aria gelida siberiana, i cui effetti – in termini di temperature ulteriormente in calo – si faranno sentire maggiormente tra domenica e lunedì.
Si prospettano giornate di ghiaccio, ovvero giornate con temperature massime di 0°C o localmente inferiori. Il sole, presente abbondantemente, riuscirà a limitarne gli effetti soprattutto nelle aree tirreniche e nelle due Isole Maggiori, ma il freddo si farà sentire alla grande in queste zone. Attenzione soprattutto alle forti gelate notturne.
INVERNO, O TUTTO I NIENTE
Riprendendo il discorso affrontato in apertura, chiuso temporaneamente con un quesito, possiamo dirvi che dovendo dar credito ai modelli matematici si potrebbe affermare che l’Inverno sta per chiudere i battenti. Se l’Alta Pressione, tra l’altro sostenuta da una discreta componente subtropicale, dovesse effettivamente stabilirsi nel cuore del Mediterraneo sarebbe difficilmente attaccabile.
Vorrebbe dire giornate di sole, netto rialzo delle temperature specie nei valori massimi, il ritorno delle nebbie, la persistenza di gelate notturne.
Permetteteci tuttavia di esprimere dei dubbi: modelli matematici troppo volubili e contrapposizione termica tra gelo e correnti atlantiche che potrebbe non risolversi tanto facilmente. Potrebbe starci, come spesso capita, la via di mezzo ovvero qualche giorno di Alta Pressione in attesa di una nuova sfuriata gelida orientale. Magari anche più coinvolgente dell’attuale.
Staremo a vedere, fatto sta che dobbiamo prendere in considerazione tutte le opzioni e tra le varie soluzioni disponibili è comparsa prepotentemente quella anticiclonica.
IN CONCLUSIONE
A prescindere dagli ultimi “minuti” stagionali, possiamo affermare – senza paura di smentita – che abbiamo vissuto un trimestre invernale decisamente interessante, decisamente dinamico, decisamente piovoso e localmente nevoso, a tratti freddo e raramente mite. Insomma, alla fin dei conti possiamo considerarlo un Inverno “normale”.
Rammentiamo che le previsioni meteo con validità sino a 5 giorni hanno una maggiore affidabilità, mentre questa decresce man mano che ci allontaniamo nel tempo.