POSSIBILE EVOLUZIONE METEO A 15 GIORNI
L’approfondimento odierno si spinge verso quelli che, tradizionalmente, sono i giorni più freddi dell’anno. Stiamo parlando ovviamente dei “giorni della merla”, un periodo durante il quale le chance di freddo e neve potrebbero crescere esponenzialmente.
Osservando i modelli matematici di previsione viene da chiedersi quali saranno gli scenari meteo climatici dell’ultima decade mensile e la semplice analisi modellistica porterebbe con sé una risposta poco gradita agli amanti degli scenari invernali degni di tal nome. Ma come detto dobbiamo partire da alcuni punti fermi, ovvero un’espansione dell’aria gelida continentale verso l’Europa centro settentrionale.
Gli autorevoli centri di calcolo vedono, ad oggi, una deriva occidentale ovvero in direzione dell’Oceano Atlantico laddove l’attività depressionaria potrebbe subire un’accelerazione. Ipotesi plausibile, ma che potrebbe rivelarsi prodromica ad una ulteriore ricollocazione barica che aprirebbe le porte a una discesa del gelo sul Mediterraneo.
IL METEO A BREVE TERMINE
Il breve termine è sicuramente interessante, perché prima della propagazione del gelo sull’Europa centro settentrionale dovremo fare i conti con l’influenza dell’aria gelida diretta sui settori orientali del vecchio continente.
Influenze che si faranno sentire maggiormente nelle regioni adriatiche e del Sud, laddove ci aspettiamo nevicate a bassissima quota nel corso del fine settimana. Attenzione tuttavia a delle complicanze provenienti da nord-nordovest, difatti un piccolo vortice ciclonico secondario potrebbe transitare sul Tirreno determinando un parziale richiamo dell’aria fredda sui settori occidentale dello stivale.
Le temperature caleranno ovunque ed oltre alle nevicate suddette potrebbero verificarsi precipitazioni nevose anche in altre zone del Centro Sud. Isole Maggiori comprese. Andrà meglio al Nord, eccezion fatta per le aree alpine settentrionali laddove si prospettano vere e proprie bufere di neve.
VERSO I GIORNI PIU’ FREDDI DELL’ANNO
Riprendendo il discorso affrontato in apertura, dobbiamo dirvi che le complesse dinamiche atmosferiche che hanno coinvolto il Vortice Polare potrebbero in qualche modo incidere sulle condizioni meteo climatiche anche delle nostre regioni.
L’ingresso di un enorme blocco d’aria gelida sull’Europa centro settentrionale, un vero e proprio ramo del Vortice Polare, potrebbe creare i presupposti per un lungo periodo invernale i cui risvolti – prima o poi – potrebbero riguardarci direttamente.
Molto dipenderà dall’Alta delle Azzorre e dall’attività depressionaria oceanica: qualora la struttura anticiclonica riuscisse a spingersi verso nord, non trovando opposizione da parte dell’Atlantico, l’aria gelida avrebbe vita facile verso il Mediterraneo.
Viceversa, qualora l’attività depressionaria oceanica dovesse ostacolare le proiezioni meridiane dell’Alta Pressione potremmo assistere a un ritardo della dinamica e a quel punto non è da escludere una propagazione anticiclonica in direzione delle nostre regioni. Ad oggi è prematuro parlarne, benché i modelli matematici puntino su quest’ultima soluzione la nostra idea è che le carte in tavola possano ancora cambiare.
IN CONCLUSIONE
Comunque sia c’è ancora ampio spazio per manovre invernali degne di tal nome. Una pausa, visto quanto successo sinora, potrebbe anche starci ma potrebbe trattarsi di un riassetto barico destinato a condurci in direzione di un febbraio scoppiettante.
Rammentiamo che le previsioni meteo con validità sino a 5 giorni hanno una maggiore affidabilità, mentre questa decresce man mano che ci allontaniamo nel tempo.