POSSIBILE EVOLUZIONE METEO A 15 GIORNI
Modelli matematici di previsione che continuano a mostrarci un Inverno piuttosto vivace, dinamico, certamente non anticiclonico. Il quadro meteo climatico è ben lungi dall’essere delineato, tuttavia possiamo dirvi che non vi sono – e non vi saranno – le condizioni ideali per lunghi periodi anticiclonici. Pur in presenza di un’Alta delle Azzorre a ridosso del Mediterraneo centrale, al più avremo qualche sortita della propaggine orientale la quale potrebbe innescare temporanei miglioramenti e fulminee risalite termiche.
Ma appunto, dovrebbe trattarsi di parentesi e in quanto tali destinate a chiudersi subito. L’attività depressionaria oceanica resterà vigorosa, ma dovremo capire se subirà spostamento a ovest – direzione Canada – o se continuerà a imperversare anche a ridosso del Regno Unito. Capire tale collocazione è imprescindibile per quelle dinamiche invernali descritte nei precedenti approfondimenti.
A chi si chiede se l’ipotesi gelo è tramontata, la risposta è no. E’ ancora viva, non a caso i più autorevoli centri di calcolo internazionali mostrano – nelle code modellistiche – movimenti propizi a blocchi anticiclonici oceanici e conseguenti discese d’aria fredda fin nel cuore del Mediterraneo. Freddo o gelo, a seconda dell’impianto barico considerato. Pertanto è un’ipotesi da tenere in seria considerazione, anche perché non dobbiamo scordarci che certi movimenti possono essere fulminei e apparire altrettanto fulmineamente nei modelli matematici.
IL METEO A BREVE TERMINE
Nel frattempo, come detto, avremo a che fare con un tipo di tempo atmosferico estremamente variabile. I giorni della merla partiranno all’insegna di temperature superiori alle medie stagionali e termineranno all’insegna del ritorno del freddo.
Uno sbalzo termico notevole, incentivato dal forte gradiente barico – differenza di pressione – tra l’Europa occidentale e l’Europa centro settentrionale. Il Mediterraneo centrale si troverà lungo la linea di confluenza tra la propaggine anticiclonica e la circolazione fredda polare che continua a imperversare in ampie zone del vecchio continente.
Avremo un nuovo incremento della ventilazione occidentale e sul finire di settimana non mancherà occasione per nuove precipitazioni localmente intense. Visto il quadro circolatorio prevalente, a ricevere la fenomenologia più intensa ancora una volta saranno le regioni tirreniche e parte del Nord. Per quanto riguarda l’andamento termico, quindi della quota neve, avremo modo di parlarne in specifici approfondimenti.
INVERNO FINITO? CALMA
E’ vero, i modelli matematici di previsione puntano decisi in direzione di una prevalenza atlantica indiscutibile. Eppure, lo ripetiamo, se ben si analizzano i movimenti di alte e basse pressioni su scala emisferica possiamo spiegare alcune code modellistiche rivolte decisamente al freddo (in alcuni casi addirittura al gelo).
Dovremo tenere conto in modo particolare di una ridistribuzione del Vortice Polare, che spostandosi verso il settore canadese potrebbe liberare l’Atlantico occidentale laddove l’eventuale elevazione dell’Alta delle Azzorre andrebbe a bloccare la circolazione oceanica e a quel punto l’aria fredda artica (o artica-continentale) potrebbe puntare decisamente le nostre regioni.
IN CONCLUSIONE
Lo ripetiamo, l’Inverno è tutt’altro che al capolinea e nel mese di febbraio potrebbe entrare realmente nel vivo. Un Inverno che, comunque, sino a questo momento si è dimostrato decisamente dinamico.
Rammentiamo che le previsioni meteo con validità sino a 5 giorni hanno una maggiore affidabilità, mentre questa decresce man mano che ci allontaniamo nel tempo.