POSSIBILE EVOLUZIONE METEO A 15 GIORNI
Stiamo assistendo, in questi giorni, a importanti variazioni bariche su scala non soltanto europea, anche emisferica. Variazioni che, chiaramente, hanno e avranno evidenti ripercussioni sulle condizioni meteo climatiche delle nostre regioni.
L’aria gelida che sta investendo i settori orientali e sudorientali del vecchio continente continua a lambire le adriatiche e il Sud, mentre da ovest giungono i primi segnali di quel cambiamento che subentrerà con più convinzione nell’ultima decade mensile. Gli accenni depressionari nord atlantici testimoniano la ridistribuzione di Alte e Basse Pressioni sullo scacchiere continentale.
A partire dalla prossima settimana e per tutto il periodo previsionale, un’enorme depressione polare prenderà d’assalto l’Europa centro settentrionale e tenderà a propagarsi in pieno Atlantico. Così facendo dovrebbe inibire i tentativi di proiezione meridiana dell’Alta delle Azzorre, destinata a qualche piccolo sussulto settentrionale tale da innescare fulminee ondulazioni cicloniche sul Mediterraneo.
IL METEO A BREVE TERMINE
Come detto stiamo ancora registrando gli effetti, seppur marginali, dell’ondata di gelo abbattutasi sull’Europa sudorientale. Le complicanze occidentali, sotto forma di piccole ma insidiose anse depressionarie nord atlantiche, stanno determinando ulteriore instabilità al Centro Sud e tra le due Isole Maggiori. Instabilità che si traduce in nevicate a bassissima quota.
La situazione è destinata a migliorare fin da lunedì, allorquando l’Alta Pressione si affaccerà con più convinzione nel cuore del Mediterraneo. Sino a metà settimana, ma molto probabilmente almeno sino a giovedì-venerdì, le condizioni meteo dovrebbero mantenersi abbastanza stabili e soleggiate eccezion fatta per estremo Nordovest, Liguria e alta Toscana laddove le correnti umide sudoccidentali dovrebbero innescare un progressivo aumento delle nubi e un moderato rischio precipitazioni.
Altrove sole, o comunque stabilità, temperature ovunque in aumento di parecchi gradi nei valori massimi mentre le minime – a seguito delle inversioni termiche – resteranno molto basse e non mancherà occasione per forti gelate.
OCCHIO A FEBBRAIO
La ridistribuzione barica di cui si è ampiamente parlato i giorni scorsi, riproposta in apertura articolo, faranno parte di dinamiche ben più ampie su scala emisferica. Diciamo che gli equilibri termo-dinamici saranno estremamente fragili e i ribaltoni – anche modellistici – potrebbero essere dietro l’angolo.
Non appena l’Alta Pressione delle Azzorre dovesse trovare strada libera in direzione nord – verso Groenlandia, o magari verso Isole Britanniche e Scandinavia – possenti irruzioni fredde potrebbero puntare con decisione il Mediterraneo. Con un Anticiclone russo siberiano in gran forma, nonostante un vano tentativo di smantellamento, l’eventuale congiunzione tra le due strutture anticicloniche potrebbe spalancare le porte all’arrivo del gelo. Ma si tratta di ipotesi da verificare, così come dovremo valutare l’ipotesi di un’eventuale split del Vortice Polare proprio a febbraio.
IN CONCLUSIONE
Carne al fuoco ne abbiamo veramente tanta, ragion per cui sarà bene procedere per gradi evitando di farsi prendere da facili entusiasmi o da ingiustificati malumori.
Rammentiamo che le previsioni meteo con validità sino a 5 giorni hanno una maggiore affidabilità, mentre questa decresce man mano che ci allontaniamo nel tempo.