POSSIBILE EVOLUZIONE METEO A 15 GIORNI
Le condizioni meteo climatiche, benché non siano mai state statiche in questo mese di dicembre, stanno per cambiare. Un cambiamento pesante, un cambiamento che ci farà piombare in pieno Inverno. Prima Natale e Santo Stefano, poi a cavallo tra fine 2020 e inizio gennaio. In molti portali meteorologici europei si parla, a ragion veduta, di tempesta invernale pronta a scatenarsi. Ed è proprio così, se avete dato un’occhiata ai modelli matematici di previsione avrete notato l’imponente depressione della prossima settimana.
Una depressione artica, particolarmente ampia e profonda, che dall’Europa centro occidentale si estenderà verso il Mediterraneo settentrionale. Le Alpi dovrebbero ricevere nuove, pesantissime nevicate, poi il freddo potrebbe propagarsi parzialmente al Centro Nord. Ma ciò che più conta è la configurazione barica attesa: Alta Pressione delle Azzorre proiettata in Groenlandia, Depressione Artica in scivolamento verso sud.
Qualora dovesse reggere il blocco anticiclonico, la possente depressione potrebbe ricevere costantemente l’alimentazione delle correnti artiche. A quel punto la fase invernale potrebbe durare a lungo, proiettandosi addirittura fino all’Epifania. Tra l’altro strappi freddi di una certa importanza sembrerebbero in grado di raggiungere le nostre regioni, creando i presupposti ideali per nevicate a bassa quota.
IL METEO A BREVE TERMINE
Nevicate che interverranno, come ben saprete, già nelle prossime 48 ore. Sì, perché il transito di un nucleo freddo – di chiara matrice artica – scivolerà lungo lo stivale innescando un crollo delle temperature, forti venti settentrionali e precipitazioni sparse. Su alcune regioni, segnatamente Nordest, Centro Sud e Isole Maggiori, i fenomeni saranno più probabili e potrebbero assumere carattere nevoso a quote localmente collinari (specie lungo la dorsale appenninica centro meridionale).
I modelli a più alta risoluzione, quelli in grado di fornirci dettagli su entità e distribuzione dei fenomeni, ci mostrano lo sviluppo di un vortice ciclonico secondario – che dovrebbe scaturire dal contrasto tra l’aria fredda e le miti acque mediterranee – ragion per cui la fenomenologia potrebbe risultare localmente più accentuata. Così come il calo termico, ricordiamoci difatti che il freddo artico si trasferisce più facilmente al suolo in concomitanze delle precipitazioni.
Farà freddo sino a domenica, ma le condizioni meteo tenderanno a migliorare. Miglioramento che, come detto in apertura, non durerà a lungo.
2021, GENNAIO TRA FREDDO E POSSIBILE GELO
L’ultima settimana del 2020, un anno che purtroppo non scorderemo tanto facilmente, potrebbe proporci nuovi impulsi d’aria fredda. Freddo associabile alla depressione artica descritta in apertura, ma come detto molto dipenderà dalla tenuta del blocco anticiclonico atlantico.
A tal proposito i modelli matematici di previsione continuano a mostrarci proiezioni contrastanti: un giorno ci fanno vedere un bel blocco coriaceo e svariati impulsi artici sulle nostre regioni, il giorno dopo aprono la porta al ritorno delle correnti atlantiche.
Sia chiaro, quanto stiamo descrivendo non ha nulla a che vedere con quel che potrebbe accadere qualora il Vortice Polare dovesse indebolirsi eccessivamente o addirittura andare in rottura. Ma questi sono argomenti che verranno approfonditi in altre sedi.
IN CONCLUSIONE
Emerge, comunque, un quadro meteo climatico tipicamente invernale ed è ciò che ci aspettiamo da qui all’Epifania. Non mancheranno occasioni per abbondanti nevicate, sicuramente in montagna, vedremo se anche a quote collinari o addirittura pianeggianti.
Rammentiamo che le previsioni meteo con validità sino a 5 giorni hanno una maggiore affidabilità, mentre questa decresce man mano che ci allontaniamo nel tempo.
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