POSSIBILE EVOLUZIONE METEO A 15 GIORNI
Passano i giorni e i modelli matematici di previsione continuano a proporci uno scenario meteo climatico letteralmente dominato dall’Anticiclone. A questo punto bisogna iniziare a domandarci così che potrebbe sbloccare la situazione e rispondervi non è assolutamente semplice. Come ben saprete stiamo monitorando costantemente il Vortice Polare e le proiezioni continuano a confermarci il constante rafforzamento.
Ciò non toglie però che possano esserci temporanee frenate e qualora dovessero verificarsi il getto polare potrebbe registrare oscillazioni tali da facilitare lo scivolamento di masse d’aria fredda verso sud o perlomeno il ritorno di qualche depressione nord atlantica.
Dovendo dar pieno credito ai modelli matematici le probabilità che il tempo possa cambiare sono minime. Parliamo delle prossime 2 settimane, il ché non è poco. Dovesse permanere lo stallo anticiclonico, lo spettro della siccità autunnale tornerebbe a far paura ed è per questo che dobbiamo sperare in un cambiamento.
IL METEO A BREVE TERMINE
Nei giorni scorsi abbiamo registrato un indebolimento dell’Alta Pressione lungo il fianco occidentale e come ricorderete ciò aveva provocato il transito di una perturbazione a ridosso delle Alpi occidentali. Ed è proprio su quel lato che anche a metà settimana ci aspettiamo un temporaneo indebolimento strutturale, indebolimento che porterà l’inserimento di un po’ d’aria umida sul Mare di Sardegna tant’è che tra mercoledì e giovedì i modelli matematici a più alta risoluzione lasciano intravedere qualche sporadico acquazzone tra l’Isola Maggiore e le coste laziali.
Successivamente, ovvero durante il fine settimana, le carte in tavola cambieranno. Non tanto in termini di dominio anticiclonico, quanto in termini di flessione strutturale. L’indebolimento stavolta potrebbe avvenire a est, laddove inizierà ad affluire aria fredda. Le temperature cominceranno a calare a partire dalle adriatiche e dal Sud Italia, in seguito – ovvero nel corso della prossima settimana – il calo dovrebbe riguardare un po’ tutte le nostre regioni.
Un calo marcato, tant’è che sui settori orientali potrebbero subentrare termiche invernali. Ma come detto il tutto avverrà in un contesto anticiclonico, significa che non avremo alcun genere di precipitazione.
INCUBO SICCITA’
In questo momento non sembrano esserci i presupposti per uno smantellamento definitivo dell’Alta Pressione. Possiamo riporre qualche speranza in una temporanea frenata del Vortice Polare, frenata che dovrebbe innescare ulteriori discese d’aria fredda sull’Europa orientale ed è in quella direzione che dovremo guardare per sperare almeno in un momentaneo cambiamento.
Perché poi, con la nuova accelerazione del Vortice Polare, l’Alta Pressione potrebbe ripresentarsi con convinzione e con la voglia di persistere a lungo. Il rischio che tutto il mese di novembre possa proporci carenza cronica di piogge e neve è alto, è giusto rimarcarlo.
L’Oceano Atlantico, in un quadro barico di questo tipo, potrebbe continuare a preferire gli affondi depressionari iberici ed è chiaro che a quel punto le fondamenta anticicloniche potrebbero avvalersi del fondamentale supporto subtropicale.
IN CONCLUSIONE
Insomma, anche quest’anno – dopo un avvio d’Autunno alquanto promettente – tutto sembra remare in direzione dell’Alta Pressione. La sola via d’uscita, ad oggi, è rappresentata dal freddo invernale che invaderà l’Europa dell’Est.
Rammentiamo che le previsioni meteo con validità sino a 5 giorni hanno una maggiore affidabilità, mentre questa decresce man mano che ci allontaniamo nel tempo.
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