POSSIBILE EVOLUZIONE METEO A 15 GIORNI
Osservando i modelli matematici di previsione, negli aggiornamenti del mattino, emergono evidenti i tentativi di cambiamento meteo climatico. La ricomposizione barica europea non sarà per niente facile, dobbiamo dirvi che l’Alta Pressione continuerà a stazionare a ridosso delle nostre regioni ma lo spostamento del fulcro verso la Penisola Iberica potrebbe in qualche modo avvantaggiarci.
Da un lato farà freddo, ovvero sull’Europa orientale, dall’altro lato avremo delle depressioni oceaniche sempre più incisive e sembrano intenzionate a forzare parzialmente la mano. Subentrando differenze modellistiche importanti a una settimana, difatti c’è chi punta verso il transito di una rapida perturbazione nord atlantica lungo lo stivale, chi invece la vede destinata ai Balcani.
A livello termico confermiamo una diminuzione delle temperature durante il fine settimana, diminuzione che servirà a ripristinare condizioni di normalità. Dovremo capire se si tratterà soltanto di una breve parentesi, destinata chiudersi qualora l’Anticiclone dovesse risultare più invadente, o se l’eventuale ingresso di perturbazioni atlantiche aprirà la strada ad un cambiamento più incisivo e duraturo.
IL METEO A BREVE TERMINE
In questo momento stiamo registrando una lieve flessione del campo anticiclonico sui settori occidentali, laddove si sta inserendo dell’aria umida che andrà ad innescare – nella seconda parte della settimana – la genesi di un piccolo vortice ciclonico secondario sul Tirreno.
Avremo anzitutto dei rovesci tra Liguria e alta Toscana, ma occasionalmente anche sulla Sardegna orientale. Dopodiché, durante il fine settimana, i fenomeni – anche a carattere temporalesco – potrebbero colpire Lazio e Campania, in particolar modo le aree costiere. Altrove permarrà l’Anticiclone, pur in presenza di qualche annuvolamento lungo le aree tirreniche meridionali e sul Centro Italia.
A livello termico ci ripetiamo, è previsto un calo delle temperature che servirà almeno a riportarci su valori più consoni al periodo.
ESTREMA INCERTEZZA
Riprendiamo il discorso affrontato in apertura e in particolare le differenze modellistiche emerse dall’analisi mattutina.
Differenze dettate, è bene rimarcarlo, dall’accelerazione del Vortice Polare. Accelerazione che potrebbe risultare più imponente tra fine mese e la prima decade di dicembre, allorquando ci aspettiamo un probabile condizionamento della troposfera. Ma prima che ciò avvenga potrebbe esserci una ridistribuzione barica europea che, se confermata, ci esporrebbe a eventuali ingressi d’aria fredda da nord o da nordest.
Come detto precedentemente, l’Alta Pressione – possente – rimarrà ancorata sulla Penisola Iberica e la propaggine orientale potrebbe riguardarci direttamente. L’incidenza più o meno marcata di tale propaggine potrebbe da un lato favorire qualche incursione perturbata nord atlantica o persino artica, dall’altro lato potrebbe far sì che tali incursioni vengano dirottate verso est.
Difficile dirvi, in questo momento, quale delle due ipotesi sarà prevalente. Al momento non possiamo far altro che monitorare costantemente la situazione cercando di capire quali saranno i movimenti barici che ci riguarderanno direttamente.
IN CONCLUSIONE
Novembre che al momento si sta mostrando secco, mite, anticiclonico. Novembre che potrebbe proseguire su questi binari ma che lungo il tragitto potrebbe incappare in qualche ostacolo difficile da superare.
Rammentiamo che le previsioni meteo con validità sino a 5 giorni hanno una maggiore affidabilità, mentre questa decresce man mano che ci allontaniamo nel tempo.
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