POSSIBILE EVOLUZIONE METEO A 15 GIORNI
I modelli matematici di previsione, pur nella naturale caoticità del lungo termine, stanno fiutando qualcosa. Probabilmente qualcuno avrà già colto indizi importanti, indizi che lasciano presagire un cambiamento meteo climatico imponente.
Le dinamiche contemplate rispecchiano, seppur in fase embrionale, quel che sta accadendo lungo l’intera colonna atmosferica. Evitiamo i tecnicismi – per approfondimenti in materia vi rimandiamo ad altri articoli dei colleghi – ma non possiamo esimerci dal dirvi che il Vortice Polare potrebbe effettivamente andare incontro a una destrutturazione.
Non è un caso, quindi, se continueremo a osservare manovre prettamente invernali. Sino al 10 gennaio, ad esempio, l’aria fredda del Circolo Polare Artico potrebbe continuare a colpirci e con essa le nevicate a bassa o bassissima quota. Poi, durante la seconda decade mensile, la ridistribuzione barica emisferica potrebbe spalancare le porte all’avanzata dell’Anticiclone russo-siberiano.
IL METEO A BREVE TERMINE
Dicevamo dell’Artico ed è bene soffermarsi almeno un momento su quel che ci aspetta nei prossimi giorni perché gli elementi di discussione non mancano. Partendo dal presupposto che il blocco anticiclonico oceanico dovrebbe persistere, gli impulsi freddi dovrebbero continuare a imperversare in lungo e in largo.
Anzi, volendo essere più precisi dobbiamo dirvi che l’Anticiclone delle Azzorre – ostinatamente posizionato tra l’omonimo arcipelago e l’Islanda – punterà la Scandinavia laddove nel frattempo si svilupperà un’altra struttura anticiclonica. In tal modo avremo l’isolamento, temporaneo, dell’ampia depressione artica nel cuore del vecchio continente e gli impulsi d’aria fredda continueranno a spingersi sul Mediterraneo (anche in Italia, che risulterà uno dei principali obbiettivi).
Pertanto dovremo prepararci ad affrontare un periodo di freddo persistente, soprattutto al Centro Nord laddove non mancheranno occasioni per nevicate a bassa o bassissima quota. Verso l’Epifania un impulso più consistente e diffuso potrebbe portare le nevicate anche al Sud Italia.
GENNAIO, PROTAGONISTA L’ANTICICLONE RUSSO-SIBERIANO
L’argomento “caldo” (si fa per dire, visto che si parla di gelo) è rappresentato dall’Anticiclone russo-siberiano. Lo dovremo tenere d’occhio a partire da metà gennaio, allorquando le dinamiche esplosive del Vortice Polare potrebbero entrare nel vivo.
Anticiclone che, questa l’ipotesi che si può abbozzare attualmente, potrebbe estendersi in Europa dando luogo a una fase invernale particolarmente cruda e duratura. L’aria gelida potrebbe spingersi sin sul Mediterraneo, considerando l’evoluzione di alcuni importanti indici descrittivi con la NAO e la AO, i nostri mari potrebbero risultare sede depressionaria o comunque risentire di una lacuna barica persistente.
Diciamo che stiamo andando incontro a un bimestre – gennaio/febbraio – particolarmente interessante. Un bimestre che potrebbe riservare eclatanti sorprese invernali.
IN CONCLUSIONE
Inverno d’altri tempi? I colleghi ne parlano già da tempo ma trattandosi – questo – di un approfondimento previsionale (seppur a lungo termine) non possiamo entrare nel merito di certi scenari evolutivi. Ovvio però che gli indizi conducano in quella direzione.
Rammentiamo che le previsioni meteo con validità sino a 5 giorni hanno una maggiore affidabilità, mentre questa decresce man mano che ci allontaniamo nel tempo.