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Meteo Italia verso il 19 gennaio: Anticiclone siberiano alla finestra

POSSIBILE EVOLUZIONE METEO A 15 GIORNI

Si fa un gran parlare, giustamente, di ciò che sta accadendo al Vortice Polare e conseguentemente all’intera colonna atmosferica. Dinamiche che, ovviamente, avranno un impatto più o meno rilevante sull’andamento meteo climatico dell’Europa e dell’Italia.

Nei modelli matematici di previsione effettivamente s’intravedono scenari di un certo tipo, scenari rivolti all’avanzata del gelo su tutto il comparto settentrionale e orientale del vecchio continente. Rispetto a quel che stiamo osservando ultimamente, ovvero una distribuzione del freddo artico sui settori centro occidentali e meridionali europei, ci aspettiamo una ricollocazione dei centri di Alta e Bassa Pressione.

Significa che molto probabilmente avremo una ridistribuzione del freddo, che a quel punto potrebbe ritirarsi un po’ più a est ma è ciò che serve per avere delle chance di propagazione sulle nostre regioni. Determinante sarà il ruolo dell’Alta delle Azzorre, la quale potrebbe propagarsi parzialmente verso ovest ma nel contempo puntare con più decisione verso nordest.

Il meteo verso il 13 gennaio

IL METEO A BREVE TERMINE

Prima di descrivere quelli che potrebbero essere gli effetti meteorologici e climatici della suddetta dinamica, è bene concentrarsi ulteriormente sul breve e sul medio termine. Come detto attualmente siamo in presenza di un’ampia circolazione artica, i cui impulsi continuano a spingersi sul Mediterraneo determinando frequenti nevicate.

Nevicate a bassa o bassissima quota, a seconda delle regioni, nevicate che su Alpi e Appennino centro settentrionale stanno assumendo proporzioni rilevantissime. Non è finita qui, difatti sino all’Epifania continuerà a far freddo e il clima invernale si estenderà anche al Sud.

Dopodiché ci aspettiamo un temporaneo, consistente rialzo termico a causa di un affondo ciclonico più occidentale – verso la Penisola Iberica – con conseguente transito di un promontorio anticiclonico sulle nostre regioni. Ma sarà una fiammata estemporanea, difatti a inizio della prossima settimana è ampiamente confermato un nuovo assalto dell’aria artica e stavolta potrebbe essere non soltanto più diffuso, ma anche più consistente. Ragion per cui ci aspettiamo ulteriori nevicate a bassissima quota in molte delle nostre regioni.

UN OCCHIO A EST

Riprendendo il discorso affrontato in apertura, che a sua volta riprende le varie analisi dei giorni scorsi, nel corso della fase centrale di gennaio dovremo prestare attenzione all’Anticiclone russo-siberiano. Che sia in gran forma lo sappiamo, ma ovviamente non possiamo sapere se e quando avrà modo di propagarsi in Europa.

Il rischio c’è, è inutile girarci attorno, un rischio che potrebbe crescere esponenzialmente a partire da metà mese allorquando avremo la ridistribuzione barica descritta a inizio articolo. Qualora l’Alta Pressione delle Azzorre dovesse spingersi verso nord-nordest, l’eventuale congiunzione con l’omonima struttura continentale potrebbe tirar giù un bel po’ d’aria gelida. Prima sull’Europa settentrionale e orientale, poi verso ovest e in direzione sud. Diciamo che potrebbero crearsi i presupposti ideali per un’ondata di gelo consistente, oltre che duratura.

IN CONCLUSIONE

Chiaro però che per poter valutare eventuali effetti, diretti o indiretti, sulle nostre regioni occorrerà attendere con molta pazienza. L’Inverno potrebbe accelerare ulteriormente nell’ultima decade di gennaio e poi per tutta la prima metà di febbraio, ma ovviamente avremo modo di riparlarne approfonditamente.

Rammentiamo che le previsioni meteo con validità sino a 5 giorni hanno una maggiore affidabilità, mentre questa decresce man mano che ci allontaniamo nel tempo.

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