E’ vero, stiamo ragionando sulla possibile – forse probabile – ondata di caldo di fine aprile. Ma nei ragionamenti che vi abbiamo presentato abbiamo precisato che potrebbe trattarsi di una fiammata estemporanea. Un quadro meteo climatico estremamente dinamico, volubile, tipicamente primaverile insomma.
La temporaneità deriverebbe dalla natura della rimonta anticiclonica, certamente africana ma plausibilmente poco strutturata. La cupola, o meglio il cupolone, porterebbe un eccesso di energia termica pericolosissimo. Pericolosissimo perché l’aria fresca della depressione iberica, responsabile della rimonta anticiclonica stessa, potrebbe espandersi sull’Italia nei primi giorni di maggio.
A quel punto sapete cosa accadrebbe? Che trattandosi di aria più pesante si insinuerebbe al di sotto dell’aria caldo umida preesistente, proiettandola verso l’alto e dando luogo a moti convettivi violenti. Tali moti sono quelli che stanno alla base dello sviluppo di imponenti nubi temporaleschi ed ecco che il peggioramento meteo verrebbe servito su un piatto d’argento.
Peraltro qualche modello previsionale ipotizza la genesi di un vortice secondario proprio sui nostri mari e se ciò dovesse succedere si avrebbe chiaramente maltempo.
Occhio, perché il rischio nubifragi potrebbe crescere a dismisura e con esso il rischio di fenomeni violenti quali ad esempio le grandinate. Ed ecco che maggio non comincerebbe sotto i migliori auspici come molti vorrebbero. Chiaro, è un trend a lungo termine e potrebbe cambiare da un giorno all’altro, ma sono giorni che i centri di calcolo ci propongono tale soluzione. Ragion per cui non possiamo minimamente trascurarla.