Prima di addentrarci nell’argomento, è d’obbligo una premessa: quest’Inverno dovrebbe averci insegnato qualcosa. Sì, proprio così, dovrebbe averci insegnato che le proiezioni meteo climatiche stagionali sono un rebus. Soprattutto abbiamo, avrete capito che affidarsi ai soli modelli stagionali – benché siano migliorati tantissimo nell’ultimo decennio – non è possibile.
Ricordiamoci che quei modelli avrebbero voluto consegnarci un Inverno insulso, anticiclonico e mite fin da subito. Dovete darci atto, però, che quando decidemmo di affrontare l’argomento – era ottobre – manifestammo i nostri dubbi. Dubbi derivanti da alcuni pattern climatici in divenire, che vuoi o non vuoi avrebbero potuto stravolgere le carte in tavola.
La Nina, ad esempio, è uno di quei pattern che in molti trascurarono. Così come alcuni stanno trascurando variazioni climatiche emisferiche rilevantissime: stanno cambiando molte cose, anche nella distribuzione delle anomalie oceaniche, indi per cui i prossimi anni potrebbero riportarci negli inverni “old style”.
Ciò detto, occhio all’eventuale disfatta del Vortice Polare. Dovesse rompersi, potrebbe non riprendersi e a quel punto anche la prima parte della Primavera potrebbe essere condizionata dal freddo, dall’instabilità, dalla neve a bassa quota. Marzo e prime fasi di aprile, per capirci.
Viceversa, se il Vortice Polare dovesse riuscire a rialzarsi – lo scopriremo tra non molto – l’ultima parte d’Inverno potrebbe lasciar strada al ritorno dell’Alta Pressione e a una crescita esponenziale delle temperature. A quel punto la Primavera potrebbe partire in sesta marcia, regalandoci scampoli di tempo splendido e temperature estremamente gradevoli.
Per avere una risposta sull’avvio di stagione dovremo attendere qualche settimana. Tra fine gennaio e inizio febbraio saremo in grado di dirvi, con discreta precisione, quello che potrebbe essere lo scenario meteo climatico primaverile.