Maltempo e freddo bersagliano l’Italia in modo ripetuto da Natale. Questa prima parte d’inverno sta mostrando delle caratteristiche a cui non eravamo abituati da tanto tempo. Si tratta di una situazione al momento in totale antitesi con quanto si era vissuto nell’inverno precedente.
Le continue discese artiche e le perturbazioni tengono sotto scacco il Mediterraneo quasi senza sosta. La pioggia è una diretta conseguenza, ma lo è soprattutto la neve caduta in modo straordinariamente abbondante sui rilievi, in un periodo nel quale gli impianti sciistici sono chiusi per l’emergenza covid-19.
Non c’è alcuna presenza dell’anticiclone oceanico sulla scena euro-mediterranea e stanno mancando le caratteristiche secche di gennaio. Un’altra novità è rappresentata dal fatto che stiamo rivedendo l’anticiclone russo-siberiano, il quale prova a far capolino verso l’Europa nord-orientale.
Ci sono insomma tutti gli ingredienti per un grande prosieguo d’inverno. La stagione finora sta andando a senso unico a favore di un clima relativamente freddo, ma la situazione promette di diventare ancor più scoppiettante.
Le dinamiche atmosferiche, pur senza volerci addentrare in troppi tecnicismi, resteranno congeniali verso un Vortice Polare fiacco e debole. Questa situazione faciliterà l’ulteriore discesa di masse d’aria fredda verso latitudini meridionali.
C’è poi l’importante riscaldamento della stratosfera polare, altro elemento destabilizzante per il Vortice Polare potenzialmente fino al livello della troposfera, laddove è poi tutto decisivo per le sorti meteo che ci riguardano più da vicino.
Le conseguenze potrebbero essere pesanti in termini di una prosecuzione della dinamicità invernale a gennaio, con possibilità di invasioni fredde in Europa anche di matrice continentale e con moto retrogrado. C’è la possibilità che gli effetti si prolunghino nel tempo anche all’ultima parte dell’inverno.