Ed eccoci ormai vicinissimi alle fortissime ondate di calore che interesserà l’Italia nei primi giorni. Queste si sprigioneranno in due step: la prima sarà solo un anticipo di quello che potrebbe succedere nei giorni successivi.
La più intensa bolla d’aria calda dovrebbe emergere verso il bacino occidentale del Mediterraneo a partire da giovedì 20, e raggiungere l’Italia venerdì 21, soprattutto la Sardegna mentre sabato dovrebbe adagiarsi su tutto il Paese, e si potrebbe avere il giorno più caldo dell’Estate 2020.
Saranno influenzate pesantemente la Sicilia e la Sardegna, ma anche ne Centro e Sud Italia il calore sarà estremo.
Come detto, sabato 22 potrebbe essere la giornata più calda, con la massa d’aria bollente che dovrebbe investire praticamente quasi tutta Italia, dato che sarà più attenuata che altrove nelle regioni settentrionali, dove avremo un cenno alla genesi di nuovi super temporali.
Abbiamo pubblicato varie volte le proiezioni dei calcolatori che indicano la temperatura prevista estrema in Italia. Avrete notato valori oscillanti tra i 45°C e 46°C come picchi estremi. Si tratterebbe di valori da record, e forse per tali località per trovare una calura così rilevante dovremmo andare al luglio del 1983. Ma citiamo anche la terribile ondata di calore che si ebbe nel 2017.
Negli ultimi anni ondate di calore si sono talmente infittite che abbiamo difficoltà a volte a indicare i record dei piccoli centri urbani, o di questa o quella stazione meteo. Ma al di là dei numeri, stiamo comunque discutendo, complessivamente di una forte anomala ondata di calore. Di quelle che si presentano con una certa rarità, e che trasportano masse d’aria direttamente dalle regioni del Sahara verso nord.
Come detto, dovrebbe essere decisamente meno interessato il Nord Italia da questa nuova ondata di calore, ma in quest’area ci sarà molta afa. E gli effetti di impulsi di aria oceanica in transito nell’Europa centrale potranno dare genesi a temporali soprattutto nella fascia alpina e prealpina. E come abbiamo visto, isolati temporali particolarmente violenti si possono abbattere anche nelle aree pianeggianti. Anzi, queste sono più vulnerabili che le Alpi al meteo estremo, per il contributo della calura e l’alto tasso di umidità.
Negli ultimi giorni si sono verificate grandinate devastanti anche i centri urbani, con chicchi che hanno superato persino i 5 cm di diametro. Tempeste di grandine si sono avute in varie aree europee, dalla Penisola Iberica alla Francia, alle Isole Britanniche, Germania e Balcani. Il contrasto di aria oceanica con il caldo molto intenso favorisce la genesi di nubi a carattere cumuliforme che possono innescare fenomeni meteo estremi.
Spesso si dice che i fenomeni meteo estremi sono in aumento rispetto al passato, ma su questa tesi c’è un dibattito in corso, in quanto il censimento puntuale di questa fenomenologia è abbastanza recente.
Rammentiamo che le previsioni meteo con validità sino a 5 giorni hanno una maggiore affidabilità, mentre questa decresce man mano che ci allontaniamo nel tempo.
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Fonte meteogiornale.it