Il Mar Mediterraneo è uno fra i più ciclogenetici al mondo: ben sappiamo come fra le peculiarità del nostro clima ci sia quello di generare e forgiare le depressioni provenienti dall’Atlantico, che talvolta vengono così esaltate nel loro potenziale perturbato.
Ciò accade soprattutto in autunno e ad inizio inverno, quando peraltro il mare possiede ancora immagazzinato al suo interno parte del calore accumulato in estate. Non a caso, è anche il periodo più piovoso, ma le precipitazioni sempre più intense favoriscono episodi alluvionali sempre più frequenti.
La quasi totalità di queste ciclogenesi sono però di tipo extratropicale, ma qualche volta può accadere che queste depressioni possono degenerare in veri e propri piccoli cicloni di tipo tropicale, come sta avvenendo in queste ore nella porzione di mare tra lo Ionio e il Mar Libico.
Questi cicloni tropicali prendono il nome di TLC (Tropical Like Cyclones), vere e proprie tempeste mediterranee temporalesche, dal cuore caldo, simili agli uragani delle latitudini sub-tropicali o tropicali. La loro intensità viene stimata con una scala di intensità simile a quella dei cicloni tropicali atlantici.
Si usa la scala Saffir-Simpson, che suddivide i cicloni in base alla potenza dei venti: si parte dalla depressione tropicale (Mediterranean Tropical Depression) se il vento medio non supera i 63 km/h fino agli uragani se invece i venti attorno all’occhio del ciclone arrivano a raggiungere o superare i 118 km/h.
Piccoli sistemi simil tropicali si verificano quasi ogni anno. A partire dagli anni 2000, è stata coniata la definizione di “Medicanes”, che racchiude due parole per descrivere la forma più rara ed intensa dei tipi di TLC nel Mediterraneo, ovvero i “Mediterranean Hurricanes”.
Non è da escludere che l’attuale ciclone simil tropicale possa essere catalogato come Uragano Mediterraneo, ma di certo si tratta di un vero e proprio sistema tropicale. La maggiore frequenza di queste tempeste tropicali si riscontra generalmente sulla parte medio-bassa del Mediterraneo.
Le temperature marine sono determinanti. Uragani enormi e potenti (cat-3-5) non potranno mai formarsi nel Mediterraneo perché hanno effettivamente bisogno di un oceano e temperature superficiali dell’acqua costantemente al di sopra dei 26°C per formarsi ed intensificarsi.
Un piccolo uragano di categoria 1 può nascere anche in circostanze diverse, temperature marine minori e in minor spazio proprio come capita talvolta proprio sul Mare Nostrum. In questo momento le temperature marine mediterranee sono elevatissime e possono davvero consentire al TLC di diventare Medicane.
Rammentiamo che le previsioni meteo con validità sino a 5 giorni hanno una maggiore affidabilità, mentre questa decresce man mano che ci allontaniamo nel tempo.
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