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Ottobre FREDDO e PERTURBATO, ma cambia tutto nella seconda metà del mese

Negli ultimi giorni l’autunno sta facendo la voce grossa sull’Italia. Non abbiamo avuto solo maltempo, ma si è parlato molto della neve, scesa a quote piuttosto basse per il periodo soprattutto sull’Arco Alpino. Il clima è divenuto freddo ed abbiamo dovuto frettolosamente far uscire dagli armadi gli abiti pesanti.

Non è stata la prima fase fredda e nevosa fuori stagione, visto che già a fine settembre si era avuto un altro assaggio di clima quasi invernale precoce. Adesso però il freddo non è più solo episodico, come confermato dalle anomalie termiche negative dell’ultima settimana.

Le anomalie termiche degli ultimi 7 giorni in Europa

L’Italia è infatti investita da un flusso di correnti fredde che puntano a più riprese il Mediterraneo, per via di uno schema barico congeniale agli affondi da nord. Le saccature cicloniche, alimentate da aria polare, scivolano verso il Mediterraneo, ove si creano le condizioni ideali per determinare fasi di maltempo.

Il flusso d’aria fredda nell’ultima settimana ha portato clima decisamente più freddo del normale anche su tutti i paesi occidentali dell’Europa. In particolare, tra Francia, Regno Unito e settori alpini si sono registrate temperature medie settimanali fino a 2-3 gradi al di sotto della norma.

L’Europa appare però spaccata nettamente in due, come è normale che accada quando ci sono questi scambi meridiani. Da una parte l’aria fredda scende lungo l’Europa Occidentale fino al Mediterraneo e all’Italia, lambendo parte delle nazioni centrali del Continente.

La situazione climatica appare radicalmente opposta sul Centro-Est Europa, dove invece ha prevalso la circolazione opposta con correnti in risalita dalle latitudini subtropicali, in seno ad un promontorio anticiclonico. Anomalie termiche fino a 7-8 gradi si sono avute tra la Russia e le nazioni confinanti.

Questo scenario potrebbe mutare a partire dal prossimo weekend e in modo più evidente la prossima settimana. Il freddo potrebbe traslare verso l’Est Europa, mentre aria più calda risalirebbe verso il Mediterraneo e l’Ovest Europa. Sarebbe, se confermato, l’esatto opposto dello scenario attuale.

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