Come stiamo vedendo anche quest’anno, il meteo fra marzo ed aprile può riservare rilevanti fasi perturbate accompagnate da bruschi ritorni d’inverno. Colpi di coda d’inverno hanno talvolta accompagnato in pieno le festività pasquali.
Nel caso del 2008 un’imponente discesa artica si realizzò proprio a cavallo fra i giorni 23 (Pasqua) e 24 marzo (Pasquetta). La domenica di Pasqua vide l’inverno tornare prepotentemente tornare in scena al Centro-Nord.
Forti rovesci di neve a grani si videro fin su Milano, mentre fioccate a ripetizione, anche fitte, furono ammirate sulle province del centro nord della Lombardia. Fiocchi di neve arrivarono poi fin sul bellunese, il basso Canton Ticino, con prati ben imbiancati.
La neve fece poi comparsa a bassa quota tra Toscana, Umbria e Marche. Si era trattato insomma di una Pasqua decisamente bizzarra, ma non di rado il periodo di Pasqua è spesso più freddo e perturbato rispetto al Natale, ancor di più quando le festività pasquali cadono nel mese di marzo.
L’inverno a Pasquetta (24 marzo) abbracciò praticamente tutta Italia, con gite fuori porta rese assolutamente proibitive su gran parte del Centro-Sud con venti forti, freddo e neve sui rilievi fino a quote collinari, mentre andò meglio al Nord-Ovest con sole e correnti più secche favoniche.
L’entità del raffreddamento in Italia ed Europa appare peraltro molto evidente dalla cartina relativa alle isoterme ad 850 hPa. Quello del 2008 fu un autentico colpo di coda invernale, come i tanti che comunque avvengono a marzo, anche dopo l’avvio della primavera astronomica.