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Peggiora nel fine settimana, poi ancora FREDDO

Quest’anno, almeno sino a questo momento, le condizioni meteo stanno rispettando appieno quelle che sono le caratteristiche dell’autunno. Siamo nel pieno della cosiddetta ottobrata, ma come spesso capitava anche nel passato le rimonte anticicloniche africane duravano non più di tre-quattro giorni.

Secondo i modelli matematici di previsione anche stavolta la rimonta anticiclonica dovrebbe terminare in fretta, difatti una prima perturbazione atlantica raggiungerà le nostre regioni nel corso del fine settimana. Inizialmente, carte alla mano, avremo dell’instabilità sparsa e un’accentuazione dei venti da quadranti occidentali. Ciò chiaramente determinerà un primo abbassamento delle temperature, che dagli attuali valori superiori alle medie climatiche di riferimento torneranno sostanzialmente alla normalità.

La prossima settimana tornerà il freddo

Ciò che è interessante evidenziare è che questa prima perturbazione andrà a scavare una ferita sul Mediterraneo all’interno della quale si inserirà la seconda perturbazione a metà della prossima settimana. Più che una perturbazione lo potremmo definire un vero e proprio assalto depressionario, fra l’altro chiaramente di origine Nord atlantica e in quanto tale dovrebbe portare non soltanto portano tempo ma anche un abbassamento consistente delle temperature.

Le proiezioni termiche, infatti, confermano una perdita di almeno 10°C, significa che andremo nuovamente al di sotto delle medie stagionali. Per capirci farà freddo al punto che sulle montagne tornerà la neve a quote interessanti, quote che poi, nei prossimi giorni, andremo ad analizzare nel dettaglio ma possiamo già anticiparvi che se gli scenari presentati attualmente dai modelli matematici dovessero verificarsi la quota risulterebbe relativamente bassa considerando chiaramente il periodo in essere.

In virtù dello sbalzo termico previsto, potrebbero scaturire contrasti termici importanti e questo elemento ovviamente deporrebbe a favore di fenomeni localmente violenti. Per concludere la mappa che abbiamo allegato all’articolo ci dà un’idea di quelle che potrebbero essere le anomalie termiche a 1500 m di quota. Si evince chiaramente quanto scritto, ovvero che avremo delle anomalie termiche negative importanti.

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