E’ sempre così, ogni anno la stessa storia. Molti di voi, i più appassionati di meteo, che frequentano contenuti meteo, social vari – attinenti ovviamente all’argomento – staranno leggendo post deprimenti. Inverno condizionato da un Vortice Polare incredibilmente forte, Inverno mite, Inverno anticiclonico e chi più ne ha più ne metta.
Poi ci sono i tantissimi lettori che consultano i siti meteo perché sono appassionati di neve, e nonostante le restrizioni pro Covid, la neve ci sarà, e avremo modo di passarci sopra.
Comunque, probabilmente dovremo affrontare mille peripezie per far sì che un po’ di freddo e neve arrivino alle nostre latitudini. Ma perché chiudersi tutte le porte a priori? Ricordiamoci che sono proiezioni stagionali, non previsioni. Se una previsione, anche a 3-4 giorni, può incorrere in errori – talvolta grossolani – figuriamoci una proiezione stagionale. Eppure queste sono indispensabili in vari ambiti, anche se hanno dei margini di errore.
Le previsioni stagionali non sono emesse per gli appassionati di meteo, bensì per programmare attività in vari settori. Noi riportiamo tracce di ciò per finalità editoriali.
Se l’Inverno sarà il più brutto degli ultimi anni, ne prenderemo atto (che poi perché dovrebbe essere?). Ma vi facciamo una domanda: cosa potrebbe esserci di peggio rispetto al trimestre invernale 2019-2020? Nulla. Anzi, forse è il caso di dire che lo scorso Inverno fu il nulla assoluto. Tutti a cercare una svolta, tutti a puntare come forsennati sui riscaldamenti stratosferici per poi doversi sottomettere all’enorme tracotanza del Vortice Polare.
Quest’anno in tanti affermano – in Italia – terra del pessimismo, che sarà il più brutto Inverno di sempre. Ma siamo così sicuri? Chissà che invece non sia capace di stupirci. Chissà che invece, al contrario di quanto avvenuto un passato, proiezioni stagionali pessime non possano essere ribaltate inaspettatamente. Ricordiamoci che ci sarà La Nina, che potrebbe in qualche modo modificare l’assetto barico emisferico. Ricordiamoci che sussistono certe correlazioni tra La Nina e la QBO (cosa che in molti stanno trascurando), ricordiamoci poi che la natura fa un po’ quel che vuole.
In America, un meteorologo famoso oltreoceano ha appena proposto la previsione di una tempesta di neve nella costa nord est degli USA. Per quando? Per Natale, citando un evento storico per New York, e allegando la mappa dell’epoca che vi mostriamo.
Basta pessimismo, è appena finita la prima decade di novembre, non diamo per spacciata una stagione che non è ancora iniziata. E’ vero, probabilmente avremo un Vortice Polare fortissimo ma chissà, meglio averlo tra fine autunno/inizio inverno piuttosto che nel cuore della stagione invernale. Magari avremo una prima parte stagionale anticiclonica, poi le carte in tavola potrebbero cambiare. Forse da metà gennaio in poi, forse a febbraio. Se è vero che episodi memorabili del passato erano stati preceduti da lunghi periodi anticiclonici, chissà che non possa accadere qualcosa di simile quest’anno.
Ma le carte non sono pessime, il Centro Meteo Europeo prospetta per l’Italia un Dicembre nella media, il che vuol dire neve a quote basse, fin sino alla Valle Padana, al Nord Italia. Neve in Appennino, e forse anche ben più sotto.
Anche perché, diciamolo, va bene il riscaldamento globale, va bene il discorso sui cambiamenti climatici, va bene tutto ma non è che ci può andare sempre male…
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