Il modello ECMWF viene spesso definito il più affidabile, sia nel breve che nel lungo termine. In realtà molto dipende dalle singole stagioni ma in generale il centro di calcolo europeo è in cima alla classifica per quanto riguarda la precisione. Ma dobbiamo ricordarci che nessuna previsione a lungo termine/stagionale potrà mai essere considerata ” affidabile”. Stiamo solo cercando di capire le tendenze e come i modelli meteo climatici potrebbero interpretare una serie di elementi quali il Vortice Polare, La Nina, la QBO e quant’altro.
Considerando l’intero emisfero settentrionale, possiamo notare un ampio e potente sistema di alta pressione nel Pacifico settentrionale, tipico de La Nina. Il sistema di bassa pressione dovrebbe stabilirsi sul Canada, con la corrente a getto che vi ruoterà attorno. Ma cosa potrebbe succedere con uno schema barico di questo tipo? Probabilmente un getto amplificato sulle Isole Britanniche e in Scandinavia ma poiché questa configurazione sull’Atlantico settentrionale non sarà indistruttibile potrebbe registrare temporanee interruzioni. Qualora l’Alta delle Azzorre dovesse puntare verso nord, bloccando la corrente a getto, le irruzioni fredde potrebbero dirigersi verso sud.
SEGNALIAMO…
Osservando l’anomalia della temperatura a 850 mb (circa 1500 metri) per valutare/stimare la distribuzione della massa d’aria possiamo notare una massa d’aria più calda sugli Stati Uniti e una massa d’aria più fredda sul Canada occidentale. Per quanto riguarda l’Europa non abbiamo uno scenario ben delineato, ma possiamo dividerla in due poli: ovest a est. In particolare possiamo notare anomalie termiche decisamente positive dagli Urali verso la Siberia.
Per quanto riguarda le anomalie delle precipitazioni avremo un tipico andamento dettato da La Nina, soprattutto in Canada e negli Stati Uniti. L’Europa potrebbe rimanere, diciamo così, neutrale da questo punto di vista. Questo è un altro segnale del fatto che l’andamento del flusso occidentale non sarà particolarmente vivace. Ciò dimostra che, soprattutto su base mensile, potrebbero esserci delle sorprese niente male.
Dovessimo utilizzare la lente d’ingrandimento per valutare la stagione europea, dovremmo evidenziare un flusso zonale discretamente vivace. È evidente che l’aria fresca oceanica condizionerà l’Europa occidentale, con il flusso predominante verso ovest. Aria più fredda da nord/nord-ovest spingerà anche sull’Europa centrale e a seconda delle ondulazioni del getto potrebbe spingersi fin sul Mediterraneo. Quindi anche l’Italia potrebbe avere strappi di freddo e fasi di maltempo.
Più a est, come detto, dovrebbero prevalere anomalie termiche positive. Ma anche il modello europeo ci dice che potrebbe verificarsi un evento invernale, gelido, da nord-nordest e a quel punto attenzione perché il gelo potrebbe propagarsi facilmente in Europa. Anche sul Mediterraneo.
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