Vi sarà capitato di leggere l’approfondimento riguardante la possente ondata di caldo che sta investendo il Circolo Polare Artico. Per chi non lo sapesse, si stanno registrando temperature di oltre 20°C al di sopra delle medie stagionali. Direte voi, perché dovrebbero interessarci le temperature del Circolo Polare Artico? Semplice, perché se lì fa caldo vuol dire che da qualche altra parte più a sud fa un freddo cane.
Se è vero che ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria, non dobbiamo stupirci delle bassissime temperature in molte zone dell’Eurasia. Valori al di sotto di -30°C continueranno a stazionare nell’Asia centro-settentrionale e nella Siberia orientale. Gelo che, stante le proiezioni attuali, inizierà ad estendersi verso ovest puntando con decisione la Russia occidentale.
A quel punto dovremo prestare attenzione agli eventuali straripamenti in Europa, magari attorno a metà gennaio o subito dopo. E’ questa l’ipotesi che si continua a percorrere e mai come quest’anno sembrano esserci i presupposti ideali.
Sono dinamiche correlate a quanto sta accadendo lungo la colonna atmosferica, quindi anche a quel che sta accadendo al Vortice Polare. Sì, perché se il Vortice Polare ha dovuto subire un pesante riscaldamento stratosferico è proprio a causa dell’enorme Anticiclone russo-siberiano. Ricordiamoci che le onde di pressione si traducono in onde termiche, in questo caso nelle iniezioni di calore nella media-alta stratosfera.
Ora, non sappiamo se il gelo sarà effettivamente capace di raggiungerci, fatto sta che le proiezioni indicano una graduale espansione verso ovest da metà mese. Manovra che potrebbe spalancare le porte a una seconda parte di gennaio esplosiva, ma forse potrebbe essere ancor più esplosivo il mese di febbraio.