In un precedente articolo abbiamo evidenziato come l’intero emisfero settentrionale stia andando incontro a una sorta di reset barico, ovvero a una ricollocazione di Alte e Basse Pressione a seguito delle dinamiche atmosferiche che hanno coinvolto il Vortice Polare.
Gli amanti del meteo estremo, soprattutto del gelo, sapranno fin troppo bene quanto l’Anticiclone russo-siberiano stia picchiando duro. Ne hanno parlato anche i TG, hanno accennato al gelo siderale che sta colpendo varie aree della Siberia. Ecco, questo è un elemento ricorrente nell’attuale Inverno ed è una struttura che in passato ha sempre rappresentato un “must” degli inverni memorabili.
Quando decide di rompere gli indugi, affacciandosi al di là degli Urali, son dolori. L’aria gelida continentale, lo ripetiamo, è terribile perché pesante, densa, difficile da mandar via. Chissà, magari tra non molto sentirete parlare di Buran, del vento gelido delle steppe siberiane. Fidatevi, non appena ci sarà un minimo accenno di gelo sull’Europa orientale il tema diverrà ricorrente.
Non è ancora arrivato il momento, ma potrebbe arrivare molto presto. La nostra idea è che tra i giorni della merla e la prima decade di febbraio il gelo continentale possa affacciarsi in Europa. Vedremo in che modo e vedremo, eventualmente, sin dove sarà in grado di spingersi. Dipenderà, anche e soprattutto, dall’Alta delle Azzorre e dalla sua capacità di spingersi verso nord-nordest. Perché ciò accada abbiamo necessità di altre dinamiche, delle quali parleremo magari in un apposito approfondimento.
Gli ingredienti per un grande Inverno ci sono tutti, non che sino ad ora non sia stata una stagione interessante, ma qui stiamo parlando di ben altri scenari. Qui stiamo parlando di scenari che hanno un tempo di ritorno ultra decennale e conti alla mano dovrebbe essere arrivato il momento.