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Space X finisce male, atterra ed esplode. Non c’è due senza tre

Non c’è pace per il razzo che Elon Mask spera un giorno di inviare su Marte. Il prototipo SN10 del razzo Starship di Space X è riuscito ad atterrare in Texas, prima di esplodere a terra pochi minuti dopo e diventare così il terzo test fallito per la navicella.

Mercoledì 3 Marzo il razzo era puntualmente decollato da Boca Chica, nel Texas. Dopo aver raggiunto i 10 chilometri di dislivello dalla rampa di lancio, ha cominciato la manovra di atterraggio, quando i tre motori Raptor hanno iniziato a spegnersi per consentire al veicolo di iniziare la discesa.

Il razzo è quindi tornato in posizione verticale, riuscendo ad atterrare, a prima vista senza incidenti, nella posizione desiderata. Poi l’esplosione ha lanciato il velivolo in aria, che si frantumato a terra. Probabilmente la deflagrazione è stata causata da una perdita di metano.

Il razzo di Elon Musk esploso poco dopo l’atterraggio

Altri due prototipi (SN8 e SN9 ) si erano schiantati durante l’atterraggio, il primo a dicembre e il secondo all’inizio di febbraio. Questi test si stanno svolgendo in un’area quasi deserta affittata da Space X nell’estremo sud del Texas, vicino al confine con il Messico.

Il luogo così vasto e vuoto permette un incidente o un’esplosione senza causare vittime o danni. Elon Musk sogna un giorno di lanciare molte di queste navicelle alla conquista di Marte, anche se in una prima fase potrebbe essere utile per lanci più ravvicinati verso la Luna.

E’ su questo veicolo che il miliardario giapponese Yusaku Maezawa dovrebbe fare il giro della Luna, nel 2023. L’imprenditore nipponico ha di recente invitato, tramite i social otto persone “da tutto il mondo” a unirsi a lui per questa esperienza spaziale.

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