Premessa: l’analisi sarà incentrata su elementi di termo dinamica quali distribuzione delle anomalie termiche emisferiche e collocazione dei centri di Alta e Bassa Pressione. Non vi stiamo dicendo che si ripeterà un 1929 (per chi non lo sapesse il mese di febbraio di quell’anno, insieme al febbraio 1956, fu caratterizzato da gelo siderale), vi stiamo dicendo che l’atmosfera sta mostrando similitudini impressionanti.
Come saprete il 5 gennaio, a seguito del riscaldamento stratosferico improvviso, i venti attorno al circolo polare hanno invertito rotta: da est verso ovest. Il riscaldamento ha attraversato tutto il Polo Nord nella stratosfera, dividendo efficacemente il nucleo freddo del vortice polare in due parti. Uno si è spostato nel Nord America e uno nel settore europeo.
Stiamo parlando di dinamiche a 30 km di altitudine, quindi a livello meteorologico non avrebbero molto senso se non considerassimo il fatto che possono propagarsi fin quasi al limite della troposfera. Sulla base delle ultime proiezioni possiamo dirvi che la propagazione verso i piani bassi sta avvenendo ora e raggiungerà il top, probabilmente tra il 15 e il 22-23 gennaio.
Il raffronto con il 1929 parte proprio dal mese in corso e in particolare dalle altezze di geopotenziale della seconda metà di gennaio 1929. La mappa che alleghiamo ci mostra sistemi di alta pressione sulle regioni polari mentre le aree cicloniche erano collocate negli Stati Uniti occidentali, in Europa e nell’Atlantico nordoccidentale.
Di seguito abbiamo le anomalie di pressione per fine mese secondo il modello europeo ECMWF. Beh, abbiamo una distribuzione quasi perfettamente sovrapponibile con il 1929: un’alta pressione che domina le regioni polari, aree di bassa pressione negli Stati Uniti occidentali, nell’Atlantico settentrionale occidentale, in Europa e in Siberia.