Un’ondata di freddo sta interessando in quest’Epifania il Sud Italia, nulla però di paragonabile a quanto avveniva in questo stesso periodo appena tre anni fa, quando una potente irruzione siberiana ancor più eccezionale gelò la Befana sull’Italia.
Il Buran colpì in quell’occasione l’Italia, evento decisamente raro: venne nel Gennaio 1985 con un mix d’aria artica, poi a dicembre 1996, nel Gennaio 1999 ed in parte nel febbraio 2012. Altre volte invece l’aria siberiana arriva fin sull’Italia in modo del tutto fugace.
Inverno 1962-63 METEO GELIDO d’altri tempi, quasi da Piccola Era Glaciale
La grande ondata di freddo del gennaio 2017 non colpì tutte le regioni allo stesso modo, perché l’Italia è lunga e larga e le condizioni meteo molto raramente sono univoche. Ad essere colpite, con riferimento alle grandi nevicate, furono soprattutto le regioni meridionali.
Tormente di neve colpirono in particolare Puglia, Molise, sud Abruzzo, Campania interna, Basilicata ed ampi tratti di Calabria e Sicilia. A ciò si aggiunse il clima glaciale soprattutto in Puglia dove le temperature rimasero diffusamente sottozero anche in pieno giorno. Fu una giornata della Befana davvero di ghiaccio.
Meteo da record, il 31 dicembre 2014 il giorno di super gelo del millennio
Il clou del gelo si raggiunse il 7 gennaio 2017, tanto da risultare la giornata più gelida del nuovo millennio con una media termica nazionale di appena -1,12°C, superando di gran lunga il 17 dicembre 2010 la cui media era stata di -0,56°C. Il gelo passò così alla storia.
Gelo e nevicate sono stati straordinari in Puglia, specie nel Salento, dove non nevicava così tanto fin sulle spiagge dal 2001 e non faceva così freddo di giorno da circa 30 anni. La neve fu eccezionalmente abbondante nelle Murge nella zona compresa tra Bari e Taranto.
Gli accumuli nevosi più ingenti risultarono appannaggio dell’Appennino meridionale, specialmente tra sud Abruzzo (pescarese, teatino) e Molise, dove nei centri montani più elevati si accumularono anche oltre 2 metri di neve.
Anche in Sicilia vi furono nevicate copiosissime sull’entroterra e fino alle coste del messinese e catanese, d’entità storica. Diversi centimetri di neve ricoprirono persino Taormina e Giardini Naxos. Fiocchi di neve dopo 29 anni comparvero persino su Catania città, con lieve accumulo al suolo in alcune frazioni collinari.
Ma anche dove non nevicò, il freddo la fece da padrone! Si pensi a Roma, Napoli o alle isole tirreniche come Capri e Ponza, con massime di appena +2°C e minime sotto zero: le fontane completamente ghiacciate diedero grande spettacolo.
Spiccano poi i record di freddo, come quello di Napoli che ha toccò -5,7°C (precedente -5,6°C nel gennaio 1981) e quello di Lamezia Terme (Calabria) con -4,9°C (precedente -4,6°C nel gennaio 1980). Se la neve fu un affare del Sud, il freddo giunse invece anche al Nord, sebbene in forma non eccezionale.
Nella pianura friulana si toccarono -12,8°C a Udine (Rivolto), -11,3°C a Ronchi dei Legionari, -10,4°C ad Aviano (vicino Pordenone), -10,3°C a Gorizia (registrati nella parte slovena della città). Temperature fino a -9/-10°C si registrarono anche nelle pianure lombarda, emiliana e veneta.
Pubblicato da Mauro Meloni