Il maltempo ha messo in ginocchio Istanbul e altre zone della Turchia, allo stesso modo di quanto accaduto in alcune zone d’Italia nella scorsa settimana. D’altronde questo cataclisma è stato causato dalla stessa circolazione ciclonica, prima posizionata sul Mediterraneo e ora tra i Balcani e la Turchia.
La Turchia è stata colpita da temporali di intensità estrema, per via dello scontro fra aria molto calda subtropicale e le correnti più fresche convogliate dalla depressione. Si sono così formati temporali fortemente energici, che hanno dato luogo a fenomeni violenti.
Un nubifragio ha colpito nel cuore la metropoli di Istanbul, provocando disagi e danni impressionanti. Spicca soprattutto la grandine caduta, di dimensioni ragguardevoli e capace di creare danni materiali alle strutture e alle auto.
La grandine, con quantitativi tali da depositarsi con grande spessore al suolo, ha infierito maggiormente dapprima sulla parte ovest della città e circondario, comprese le zone e i quartieri periferici fra i quali sulla costa Silivri, Büyükçekmece e più all’interno Çatalca e fino al Distretto di Arnavutköy.
Chicchi di grandine grossi come arance, vere e proprie sfere di 5 cm e oltre di diametro, hanno poi colpito pesantemente diverse zone della parte orientale asiatica della città, dal distretto di Ümraniye al distretto di distretto di Üsküdar.
Questa grandine ha paralizzato il traffico e ha generato disagi per i residenti. Il nubifragio ha visto anche pioggia torrenziale che, assieme all’ingente grandinata, ha favorito inondazioni lampo improvvise in varie zone della città, allagando un mercato ad Arnavutköy.
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